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La Banxico ritocca i tassi (7,75%). MXN in ripresa contro l’USD, ma restano le incertezze

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Il peso nel corso dell'ultimo trimestre ha perso il 10% contro il dollaro e solo negli ultimi giorni si sta riprendendo

La debolezza del peso, l’inflazione al rialzo, l’incertezza sulle prossime elezioni e sui negoziati commerciali con gli Stati Uniti, hanno spinto la Banca del Messico ad alzare il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo dal 7,50% al 7,75%. Una mossa che gli analisti comunque si aspettavano.

Tra le prime ragioni dell’aumento c’è la debolezza del peso, che nel corso dell’ultimo trimestre ha perso il 10% contro il dollaro. “Dalla nostra ultima decisione di politica monetaria, il peso si è deprezzato ulteriormente e ha mostrato una maggiore volatilità”, ha detto la Banca del Messico in una nota.

Tuttavia, negli ultimi giorni la valuta messicana si sta riprendendo, come vediamo sulla webtrader . Attualemnte la coppia scambia a 20,25.

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Il secondo fattore critico per la Banxico è l’inflazione, che è molto superiore all’obiettivo del 3%. L’ultima rilevazione si è attestata al +4,51%, in calo rispetto al dato precedente ma non quanto si aspettavano gli economisti.
Altro aspetto cruciale da considerare sono le elezioni presidenziali del 1 luglio. I sondaggi danno al leader di sinistra Andres Manuel Lopez Obrador un vantaggio a due cifre, ma è chiaro che l’incertezza pesa.
Infine c’è la questione commerciale. Pesa molto la mancanza di progressi negli sforzi per rinegoziare l’accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA) con gli Stati Uniti e il Canada.

Dopo questo rialzi dei tassi, si sono ridotti ulteriormente gli spazi di manovra per la Banxico, giacché il tasso overnight è già vicino ai massimi storici del 2008 (8,25%), soglia che la banca centrale vorrebbe evitare.

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