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BCE, fine del QE a dicembre e tassi bloccati fino a luglio 2019. Eur-Usd sotto 1.17

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Gli investitori danno solo il 30% di possibilità di un rialzo dei tassi di 10 punti base entro luglio 2019. In mattinata erano all'80%

La BCE prende un po’ tutti in contropiede. Pur mantenendo fermi i tassi di interesse (quello sul rifinanziamento principale è rimasto a zero, quello sui depositi overnight a -0,40%, quello sui prestiti overnight a 0,25%), ha annunciato che il Quantitative Easing finirà a dicembre.
Il consiglio ha deciso che il QE proseguirà ad un ritmo di 30 miliardi di euro al mese fino a fine settembre 2018, per poi scendere a un ritmo di 15 miliardi di euro fino alla fine di dicembre 2018, momento in cui finirà.

La BCE ha invece chiarito che i tassi di interesse rimarranno ai livelli attuali almeno fino all’estate 2019, e in ogni caso fin quando sarà necessario per assicurarsi che l’evoluzione dell’inflazione rimanga allineata alle attuali aspettative di un cammino sostenuto.

Intanto sono state riviste al rialzo le previsioni d’inflazione per il 2018 e 2019, al +1,7% dal +1,4% indicato a marzo, con i “prezzi che aumenteranno ancora fino alla fine dell’anno”. Le stime per il 2020 restano all’1,7%.

Questo annuncio ha causato un’immediata reazione dei mercati. Gli investitori danno solo il 30% di possibilità di un rialzo dei tassi di 10 punti base entro luglio 2019, a fronte di una probabilità dell’80% circa all’inizio della giornata.

Ciò spiega la caduta della major EURUSD, che ha perso oltre una figura subito dopo l’annuncio della Bce, passando da 1.18 verso quota 1.1681 e al momento continua a scendere.

Riguardo alle altre valute principali, l’euro perde parecchio quota contro lo Yen. La coppia EurJpy viaggia a 128.63 in discesa di oltre un punto percentuale. Minore è il calo contro la sterlina: EurGbp a 0.8745.

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