E’ stata una giornata in altalena per la sterlina britannica. Dopo che nella giornata di lunedì il Cable aveva toccato il minimo annuale, nella prima parte della sessione odierna la sterlina aveva accelerato contro il dollaro. Probabilmente la mossa è stata innescata dagli investitori che prendevano profitto, ma anche dal rilascio del rapporto sulle finanze pubbliche del Regno Unito da parte dell’Ufficio per le statistiche nazionali. L’indebitamento netto del settore pubblico si è attestato a 6,23 miliardi di sterline rispetto ai 7,1 miliardi previsti.
Dopo il rally però è arrivata la nuova retromarcia, più o meno al livello di resistenza psicologica di 1.3500. Questa contromossa è avvenuta a seguito delle testimonianze dei responsabili delle politiche della Bank of England, che sono stati molto accomodanti.
Il cross GbpUsd è scivolato da un massimo di 1.3492 a un minimo di 1.3412, perdendo circa 80 punti.
Anche i timori relativi alla Brexit hanno messo un freno alla sterlina, così come il deludente dato sugli ordini totali della CBI a maggio (-3 rispetto al previsto +2).
Adesso l’attenzione dei trader si sposta sul dato relativo all’inflazione -verrà rilasciato domani – così come il PMI Markit Manufacturing and Services degli Stati Uniti.
