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Erdogan dichiara guerra al rialzo dei tassi. La Lira precipita contro USD ed EUR

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Il presidente della Turchia ha definito i tassi alti come "padre e madre di tutti i mali". Gli investitori scappano dalla Lira

Tornano a galla in modo prepotente i problemi della Turchia. Il presidente Tayyip Erdogan ha ancora una volta espresso il suo parere contrario all’innalzamento dei tassi, andandoci giù pesante: “sono la madre e il padre di tutti i mali”. Un’uscita che ha stroncato in modo secco le speranze che si stesse avvicinando una svolta restrittiva da parte della Banca Centrale Turca (CBRT).

Queste speranze si erano affacciate solo pochi giorni fa, quando si diffuse la notizia di un incontro tra il presidente e diversi vertici economici del suo Governo. Si pensò che potesse esserci la svolta restrittiva per la Banca Centrale, e invece così non sarà.
Di fronte a una inflazione ancora altissima (10,85% contro un obiettivo dal 5%), l’unica mossa è stata movimentare il Late Liquidity Window (LLW), mentre il costo del denaro è fermo da tempo proprio per la pressione di Erdogan.

Tutto ciò ha finito per avere un contraccolpo pesante sulla Lira, che è precipitata sia contro il dollaro che contro l’euro.
La coppia UsdTry è tornata nei pressi del massimo storico di 4.3780 che era stato toccato a inizio maggio. Da inizio anno il dollaro ha guadagnato circa l’11% contro la valute turca (fonte grafica broker ).

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Il cambio EurTry invece viaggia a 5.1448 (+2%).
Sul futuro della Turchia e della Lira pesano soprattutto le questioni politiche. A fine giugno ci saranno le elezioni presidenziali e parlamentari, dove Erdogan vuole rafforzare il suo potere. Lui mira a sostenere la crescita con politiche ultra-accomodanti, ma finora questo ha surriscaldato l’inflazione e generato un ampio disavanzo corrente.

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