Queste speranze si erano affacciate solo pochi giorni fa, quando si diffuse la notizia di un incontro tra il presidente e diversi vertici economici del suo Governo. Si pensò che potesse esserci la svolta restrittiva per la Banca Centrale, e invece così non sarà.
Di fronte a una inflazione ancora altissima (10,85% contro un obiettivo dal 5%), l'unica mossa è stata movimentare il Late Liquidity Window (LLW), mentre il costo del denaro è fermo da tempo proprio per la pressione di Erdogan.
Tutto ciò ha finito per avere un contraccolpo pesante sulla Lira, che è precipitata sia contro il dollaro che contro l'euro. La coppia UsdTry è tornata nei pressi del massimo storico di 4.3780 che era stato toccato a inizio maggio. Da inizio anno il dollaro ha guadagnato circa l'11% contro la valute turca. Il cambio EurTry invece viaggia a 5.1448 (+2%)
Sul futuro della Turchia e della Lira pesano soprattutto le questioni politiche. A fine giugno ci saranno le elezioni presidenziali e parlamentari, dove Erdogan vuole rafforzare il suo potere. Lui mira a sostenere la crescita con politiche ultra-accomodanti, ma finora questo ha surriscaldato l'inflazione e generato un ampio disavanzo corrente.
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