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Petrolio, Trump rompe ufficialmente con l’Iran. Brent e WTI ballano impazziti

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Il presidente USA ha annunciato la rottura dell'intesa con Teheran. La situazione in Medio Oriente potrebbe surriscaldarsi

La scossa violenta sui mercati petroliferi è arrivata. Nella prima serata (ora italiana) Donald Trump ha ufficialmente annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’intesa con l’Iran che era stata siglata nel 2015 da Obama. Secondo Trump, ci sono prove che Teheran ha violato l’intesa, così come sostenuto da Israele. Ripartiranno quindi a breve le sanzioni al regime iraniano, che erano state congelate proprio in virtù dell’accordo.

Immediato è stato l’impatto sul settore petrolifero, visto che la mossa è ritenuta pericolosa per gli equilibri del Medio Oriente e potrebbe portare a possibili interruzioni di fornitura di petrolio Iraniano (quinto produttore mondiale di petrolio). Inoltre si tratta di una mossa è osteggiata dagli alleati europei, che nel pomeriggio si sono riuniti a Bruxelles e hanno ribadito il sostegno alla piena attuazione dell’accordo.

Già prima dell’annuncio il prezzo del petrolio aveva avuto una giornata turbolenta.
C’era infatti stato un drastico calo dei prezzi, con i future sul WTI (West Texas Intermediate) precipitati a 67,62 dollari al barile, dopo aver raggiunto un nuovo massimo pluriennale di 70,82 appena un giorno fa. Il calo poi è stato parzialmente annullato prima dell’annuncio a quota 69,00. Subito dopo la decisione di Trump, il WTI è schizzato di nuovo verso i 70 dollari.
Stesso andamento isterico lo ha avuto il Brent, calato anche del 3% (a 73,82) prima dell’annuncio. In seguito invece c’è stato un pieno recupero fino a quota 75 dollari.

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