L'ultimo meeting regala questa sorpresa ai mercati, che venerdì hanno cercato di interpretarla. L'idea prevalente è che potrebbe essere stato eliminato questo riferimento per evitare di creare aspettative tra gli investitori (il governatore della BoJ Kuroda ha affermato più volte che la rimozione della data non è in alcun modo un'indicazione sulla futura politica monetaria).
Nel frattempo quel che è certo è che la Bank of Japan ha confermato lo status quo in materia di tassi e stimoli. Il costo del denaro è confermato al -0,10%, livello al quale si trova dal gennaio 2016. Confermato anche l'aggressivo piano d'espansione della base monetaria, portato a 80.000 miliardi di yen l'anno (608 miliardi di euro al cambio attuale) nell'ottobre del 2014.

Sul fronte valutario, possiamo vedere l'andamento dello Yen grazie all'immagine qui sopra grazie al broker .
Dopo che a marzo lo Yen aveva ricevuto una spinta dalle vicende geopolitiche e dalle tensioni sui dazi (ma anche da alcune dichiarazioni di Kuroda sul piano di rientro dalle misure di stimolo monetario straordinarie), la valuta nipponica ad aprile ha invece cominciato a imboccare una via ribassista.
Mercoledì la coppia ha chiuso al massimo dall'inizio di febbraio. Il "ninja" UsdJpy ha guadagnato il 2% nell'ultimo mese, mentre l' è tornato sopra quota 132 e nell'ultimo mese ha invertito la rotta salendo dello 0,5% circa.
Vedi tutte le news su: