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Inflazione blanda in Australia, ma l’aussie tiene il passo del dollaro USD

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Poche settimane fa la RBA aveva confermato la propria politica monetaria, lasciando i tassi all'1,50%

Continua ad essere un problema l’inflazione per l’Australia. L’ultimo dato reso noto poche ore fa ha infatti mostrato una andamento del CPI stabile rispetto al mese scorso all’1.9%, e sotto le previsioni che invece lo vedevano in linea con il target del 2% (a causa della bassa crescita dei salari e della competizione al ribasso sui prezzi nel comparto retail).

Poche settimane fa la RBA aveva confermato il proprio orientamento di politica monetaria, confermando i tassi all’1,50%, ovvero al minimo storico (livello raggiunto nell’agosto del 2016 con una riduzione di 25 punti base).
Questi dati sull’inflazione sembrano mettere al sicuro l’ipotesi che la RBA non effettuerà alcun ritocco del costo del denaro nei prossimi mesi.

Il dollaro australiano ha intanto vissuto una giornata interlocutoria sui mercati valutari. Dopo un avvio sotto tono infatti (ll coppia AudUsd era scesa a 0,7576) c’è stato un rimbalzo contro il dollaro americano (0,7598).
E’ importante evidenziare il recente cross delle medie mobili a 500 e 200 periodi, che potrebbe segnalare l’avvio di una fase ribassista più prolungata (fonte grafica broker ).

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La valuta australiana si deprezza invece di mezzo punto percentuale contro l’euro, con la coppia EurAud che sale a 1,610.

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