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Canada, inflazione meglio del previsto. Il loonie si apprezza sui mercati valutari

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A gennaio la Banca Centrale del Canada ha deciso di ritoccare al rialzo il costo del denaro, portandolo all'1,25%

L’inflazione dà una spinta al dollaro canadese in chiusura di settimana. La valuta del paese nordamericano si è rafforzata contro le sue principali controparti, in seguito al rilascio di un report che mostra una inflazione più resistente del previsto a gennaio.

Secondo l’ufficio di statistica infatti i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,5% su base mensile destagionalizzata, dopo l’aumento dello 0,1% a dicembre. Su base annua l’inflazione è scesa all’1,7% su base non rettificata, rispetto all’1,9% di dicembre ma molto meglio delle attese degli analisti: 1,5%.

L’inflazione “core” è stabile all’1,2%. L’indice CPI medio ridotto, che rimuove il 40% degli elementi più volatili ed è considerato più importante da alcuni economisti, è passato dall’1,9% all’1,8%.

Ricordiamo che a gennaio la Banca Centrale del Canada ha deciso di ritoccare al rialzo il costo del denaro, portandolo all’1,25%, livello che non si vedeva dal 2015. La decisione era stata assunta proprio per via dei dati solidi riguardo l’economia in generale e l’inflazione, che era vicina al target del 2%.

Difficilmente nei prossimi mesi si vedrà ancora una mossa di questo genere. L’eccessivo indebitamento interno e le preoccupazioni persistenti sul NAFTA saranno tra gli ostacoli principali tra il BOC e un percorso restrittivo. Inoltre giovedì le vendite al dettaglio di dicembre hanno mancato le aspettative degli economisti e del mercato, dimostrando che i tempi non sono maturi per un’accelerata al processo di normalizzazione.

Il loonie ha guadagnato qualche decimo percentuale contro il biglietto verde, arrivando a 1,2655. Il bilancio dell’ultimo mese però dice ancora che il dollaro si è apprezzato contro la valuta canadese.

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