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Banca del Giappone ancora ferma: tassi al -0,1%. Ma non rivede l’inflazione

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Per la prima volta in 14 riunioni, la BoJ non ha rivisto al ribasso la sua previsione sull'inflazione

Non c’erano molti dubbi riguardo al fatto che la Bank of Japan (BoJ) non avrebbe toccato il costo del denaro. E infatti il comitato guidato dal governatore Haruhiko Kuroda nel corso della notte ha confermato i tassi d’interesse al -0,10% (livello al quale si trova dal gennaio 2016).
La decisione è stata assunta con 8 voti favorevoli e uno solo contrario (Goushi Kataoka, voleva addirittura aumentare lo stimolo).

La BoJ ha peraltro deciso di conservare anche il piano d’espansione della base monetaria di 80.000 miliardi di yen l’anno (circa 600 miliardi di euro), in modo da mantenere intorno allo zero il rendimento dei decennali.
La cosa importante da sottolineare è che per la prima volta in 14 riunioni, la BoJ non ha rivisto al ribasso la sua previsione sull’inflazione. Questo comunque non dovrebbe cambiare gli scenari che prevedono una politica monetaria ancora accomodante per diverso tempo.

Sotto il profilo macro, arriva la buona notizia circa l’indice delle attività industriali, che è cresciuto a novembre su base mensile rettificata dell’1,0%, più dello 0,8% stimato dagli economisti. Un segnale di accelerazione da parte dell’economia giapponese.
Subito dopo la decisione della BoJ, la coppia è scesa inizialmente di 35 pips passando da 110,90 a 110,65, ma lentamente è poi tornata sui valori iniziali.

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