Alla fine di ottobre la Banca centrale Russa ha deciso di procedere con un ulteriore taglio del costo del denaro, portandolo all’8,25% annuo, per via dei dati riguardanti l’inflazione (in discesa e ben al di sotto del target del 4%). Oggi arriva dal Federal Statistic Service la notizia che l’inflazione è ulteriormente scesa, arrivando al 2,7% annuo. Al di sotto finanche delle previsioni degli analisti (2,8%).
Implicazioni sulla politica monetaria della CBR
Resta quindi ancora aperta la porta a nuovi interventi espansivi da parte della CBR, che prima dell’ultimo ritocco aveva già abbassato il costo del denaro a marzo, giugno e poi settembre. Va precisato che la stessa istituzione bancaria moscovita ha imputato una parte della discesa dei prezzi a fattori temporanei, aspettandosi un rialzo nel corso del 2018. Proprio per questo le manovre di politica monetaria sono avvenute a ritmo graduale.
Sul mercato valutario il Rublo si sta muovendo a fasi alterne. Il cross è volato oltre quota 59,1 con un rialzo ben oltre il punto percentuale. Il cross EurRub invece ha aperto con un drastico calo, ma piano piano ha recuperato il gap e adesso viaggia in equilibrio a 68,51.