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Grafico a LINEA, BARRE o candlestick: le DIFFERENZE

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Molti trader esperti ritengono che le BAR CHART siano superiori alle candele giapponesi, altri apprezzano le LINE CHART (grafici a linea). Vediamo perché…

Oltre alle tradizionali candelstick, sui grafici delle nostre piattaforme di trading possiamo sfruttare efficacemente anche un GRAFICO A LINEA (LINE CHART) o un GRAFICO A BARRE (BAR CHART).

MOLTI SI STUPIRANNO sapendo che sono davvero tanti i trader (peraltro la maggior parte sono investitori molto esperti) che adottano queste altre due opzioni disponibili sulle nostre piattaforme. Ma è proprio così.

Anche se a primo impatto i GRAFICI A LINEA sembrano troppo sempliciotti mentre i GRAFICI A BARRE sembrano più spartani e confusi, in realtà grandi trader li usano ed hanno pure validissime ragioni per farlo.
Andiamole a vedere…

Perché piacciono i grafici a linea (Line Chart)

I grafici a linea sono disegnati unendo tutti i prezzi di chiusura delle sessioni di mercato (proprio per questo questo grafico è anche noto col nome di “grafico a chiusura”).
Parliamo quindi di una rappresentazione visiva di una semplicità estrema.

line-chart-grafico-linea.jpg

PERCHE’ MOLTI LI USANO?
Ci sono ragioni sia di tipo concettuale che di tipo operativo che li fanno preferire ai candlestick.

Dal punto di vista concettuale, i “puristi” del trading considerano (come faceva Charles Dow) che l’unico valore davvero significativo è il prezzo di chiusura, mentre il resto è soltanto “rumore” di mercato.
In effetti su questo tipo di grafico non vengono mostrati i massimi e minimi di sessione, ne’ l’intervallo di prezzo della sessione stessa.

Riflettici: non è forse vero che proprio i “fanatici” delle candlestick predicano sempre di attendere la chiusura della candela? E allora perché non considerare direttamente soltanto il valore di chiusura?!

Al di là di questo aspetto concettuale, ci sono NOTEVOLI VANTAGGI dal punto di vista operativo: anzitutto il grafico è molto più pulito e si vedono subito i livelli di supporto e resistenza principali, anche le trend-lines sono facili da vedere e alcuni pattern grafici sono immediatamente visibili.

Vuoi un esempio?
Nelle due immagini qui sotto, dove è più facile identificare il pattern “testa e spalle” (head and shoulders)?
Secondo te dove è più facile tracciare le trend-lines?

line-chart-grafico-linea-1.jpg

Chiariamo: non è che il passaggio ai grafici a linea rende un trader sempre vincente, certo che no. Però è fuor di dubbio che portano chiarezza e semplicità all’analisi, mentre quelli a candele spesso creano un sovraccarico di informazioni visive che spesso non ci fa vedere cose molto evidenti (tipo l’head and shoulders di poco fa…).

In sostanza, non sarebbe una cattiva idea se quando osservi i grafici degli asset su cui vuoi operare, passi al volo su di un grafico a linea e verifichi lì se ci sono trend, pattern e quant’altro. Potresti sorprenderti…

Perché piace il grafico a barre (Bar Chart)

Anche il GRAFICO A BARRE (BAR CHART) ha moltissimi estimatori, che anzi sono estremamente convinti della superiorità rispetto al grafico a candele.

Le candlestick sono più attrattive perché sono gradevoli da vedere e facili da leggere, ma se si vuole capire davvero il mercato non ho dubbi nel dire che le Bar chart sono migliori – Mark Sturdy (30 anni di esperienza come trader e analista tecnico in Usa e UK, contributor di CNBC e Bloomberg)

Vediamo prima come è fatto, poi approfondiremo il discorso…

L’illustrazione di seguito mostra come sono composte le “OHLC bar” (Open-High-Low-Close bar), chiamate così proprio per tutti questi elementi che rappresentano (Per completezza diciamo che esiste anche un’altra versione, le “HLC bar”, che non contemplano il prezzo di apertura).

Cosa particolare: l’apertura è sempre indicata con una lineetta che sporge a sinistra e la chiusura è sempre indicata con una lineetta che sporge a destra.

grafico-a-barre.jpg

PERCHE’ MOLTI LI PREFERISCONO AI CANDLESTICK?
Essenzialmente per due motivi.

1) In primo luogo, le candele giapponesi sono rosse o verdi in base al confronto tra apertura e chiusura DELLA STESSA SESSIONE/CANDELA; invece una barra OHLC è rialzista o ribassista solo in relazione alla chiusura della SESSIONE/BAR PRECEDENTE (e per inciso molte versioni delle bar chart non prevedono neppure che siano colorate di verde o rosso perché lo reputano superfluo), per cui viene data molta più enfasi all’evoluzione di prezzi di chiusura nel corso del tempo.

bar-chart-vs-candlestick.jpg

2) Cosa però ancora più importante: le candele “spostano” l’attenzione sui valori di apertura e chiusura, mentre le barre danno più enfasi ai valori massimo e minimo della seduta.
Effettivamente se guardiamo l’immagine, possiamo concordare che nel grafico a candele quello che si nota di più sono proprio i corpi delle candele stesse mentre le ombre superiori e inferiori sono soltanto delle linee sottili, come se avessero meno importanza.

I grafici a barre invece danno lo stesso risalto a tutto il percorso compiuto dai prezzi in una sessione, incluso massimi e minimi. Anzi i massimi e minimi sono considerati ancor più importanti rispetto ai valori di apertura e chiusura, tanto è vero che questi ultimi sono rappresentati con semplici lineette a destra e sinistra della barra.

Contano più apertura/chiusura oppure massimo/minimo?

Il dibattito tra chi ritiene meglio le candele giapponesi e chi ritiene migliori le barre si gioca tutto su questo terreno, con autorevoli pareri che si schierano dall’una e dall’altra parte.
Secondo i sostenitori delle “bar”, i massimi e minimi sono valori più logici per fare l’analisi dei mercati nel senso che ti costringono a guardare bene i mercati prima di fare una mossa.
Spieghiamo meglio…

Molti trader passano tanto tempo a osservare le candele cercando pattern e configurazioni per fare la propria mossa sul mercato. Per questo tipo di attività “meccanica” le candele si prestano meglio perché visivamente sono più facili da “leggere” rispetto alle barre.
Ma è proprio qui che sta l’errore: secondo molti trader di lungo corso, proprio questa meccanicità nell’agire fa perdere al trader la sua capacità di analisi, perché sta lì a cercare pattern e configurazioni ma non sta leggendo realmente quello che accade sul mercato, non sta guardando realmente cosa “dicono” i prezzi (cioè vale soprattutto per le analisi di medio-lungo periodo).

Conclusioni

Ogni tipo di grafico ha i propri vantaggi e svantaggi. riteniamo che nessuno possa dire cosa sia meglio in assoluto, ma dipende sempre dal trader appurare con quale tipo di rappresentazione si trova a proprio agio. Quel che è utile però, è provare a sfruttare anche i vantaggi che gli altri grafici (quelli che preferiamo di meno) possono darci. Ad esempio, il grafico a linee può farci tracciare le trend-line in un battibaleno, così come farci identificare più facilmente figure di continuazione/inversione.
Le candele a barre invece possono darci una visuale più chiara dei movimenti di mercato, visto che enfatizzano massimi e minimi.
Come diciamo sempre, il trading è studio continuo. Anche in grafici che pensavate di non dover mai utilizzare potreste trovare un modo per arricchire il vostro bagaglio di competenze e in definitiva fare trading più efficiente.

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