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Regno Unito, sale l’inflazione ma la sterlina scivola sulla Brexit

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Il governatore Carney preannuncia scenari cupi se non verranno trovati gli accordi per negoziati di l'uscita dalla UE

Salgono ancora i prezzi nel Regno Unito, ma la sterlina non riceve la spinta che ci si attendeva nel Forex. Secondo i dati resi noti questa mattina, l’inflazione è salita al 3% su base annua contro il 2,9% del mese di agosto.
Su base mensile invece l’indice dei prezzi al consumo UK ha invece segnato un +0,3%. In entrambi i casi sono state rispettate le previsioni al rialzo degli analisti.

L’aumento dell’inflazione conferma la possibilità che la BoE (Bank of England) possa decidere di alzare i tassi già nel prossimo meeting. Anche per questo motivo inizialmente c’è stata la crescita della Sterlina nel cambio con il Dollaro.
Subito dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione UK, infatti il cross GbpUsd ha registrato un significativo aumento fino a raggiungere un massimo intraday a 1,3287.
Poi però la corsa si è fermata e addirittura il pound viaggia ora in territorio negativo (fonte grafica broker ).

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Stessa dinamica vista anche contro l’euro. La coppia EurGbp era giunta fino a un minimo di 0,8858 per poi invertire al rialzo tornando oltre quota 0,89.

Cosa è successo? E’ accaduto che il governatore Marc Carney, dopo aver evidenziato che l’inflazione potrebbe superare anche il 3% a ottobre, ha aggiunto che l’aumento è frutto per lo più del deprezzamento della sterlina post-Brexit. Ma soprattutto Carney ha sottolineato che se non verranno trovati gli accordi per negoziati di l’uscita dalla UE, potrebbero esserci grossi rischi sia per l’Europa che per il Regno Unito.
Ricordiamo che il viaggio a Bruxelles di Theresa May non è andato a buon fine, e gli accordi con l’Unione Europea sono ancora in alto mare.

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