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IPC in salita in Nuova Zelanda, la RBNZ potrà essere meno dovish?

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La Reserve Bank of New Zealand nel corso dell'ultima riunione ha lasciato i tassi d'interesse invariati ai minimi dell'1,75%

Dopo il calo registrato a luglio, i prezzi al consumo in Nuova Zelanda tornano a salire. La scorsa notte l’ufficio di statistica neozelandese ha infatti reso noto che l’inflazione è salita all’1,9% su base annua, andando anche oltre le aspettative degli analisti (1,8%).
Si attenuano così le preoccupazioni della Reserve Bank of New Zealand, che nel corso dell’ultima riunione ha lasciato i tassi d’interesse invariati ai minimi dell’1,75% (sei revisioni al ribasso dal giugno 2015).

La Nuova Zelanda da un bel po’ di tempo sta mantenendo un approccio molto dovish, perché avere un “dollaro kiwi” (NZD) più debole servirà ancora a sostenere l’inflazione e favorire una crescita più equilibrata.
Per questi motivi la RBNZ ha più volte ribadito (come il suo governatore) che la politica monetaria rimarrà accomodante per un periodo considerevole, anche perché rimane viva la preoccupazione circa una ripresa dei prezzi delle case, nonché lo stallo nel settore delle costruzioni.

Dopo questi dati, il dollaro kiwi è andato in discesa contro il collega americano. Il cross NzdUsd – che nell’ultima settimana aveva impostato un trend al rialzo – è rimbalzato in prossimità del supporto a quota 0,72. Torna a salire il cross AudNzd, che si appresta a testare la resistenza a quota 1.100.

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