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Turchia-Usa, situazione tesa. Lira giù, cross Usd-Try a 3,70

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La banca centrale di Turchia di recente ha deciso di lasciare i suoi tassi di interesse invariati all'8% per la terza sessione di fila

La tensione diplomatica tra USA e Turchia sta zavorrando la lira turca, che è scesa a livelli che non si vedevano dalla scorsa primavera. Le relazioni fra la Turchia e gli Stati Uniti stanno volgendo al peggio da quando un addetto dell’ambasciata USA è stato arrestato con l’accusa di spionaggio a Istanbul, innescando la reciproca sospensione dei visti di ingresso da parte dei due paesi.

Va detto che questo episodio si instaura sul sentiero delle già complicate relazioni diplomatiche tra i due paesi, dal momento che storicamente la Turchia è più vicina alla Russia e all’Iran che non agli americani (e questi ultimi sostengono i ribelli curdo-siriani, che la Turchia considera un gruppo terrorista).

Gli effetti di questa tensione potrebbero essere molto pesanti per l’economia di Ankara, che ha una bilancia commerciale fortemente in rosso e un’inflazione che a inizio ottobre è stata segnalata di nuovo sopra l’11% su base annua, dopo che sul finire dello scorso anno si era riusciti a portarla verso il 7% (il target fissato dalla CBRT è del 5%).

Tutto questo sta pesando sulla Lira.
Anche se oggi si assiste a un lieve recupero della valuta turca, nel complesso il cross è salito parecchio (più del 6%) ultimamente, raggiungendo il livello massimo da aprile attorno quota 3,70 come vediamo sulla piattaforma .

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Va detto che la banca centrale di Turchia di recente ha deciso di lasciare i suoi tassi di interesse invariati all’8% per la terza sessione di fila. Il presidente Erdogan vorrebbe tassi più bassi, ma questo è impossibile a causa dell’altissima inflazione, che con un costo del denaro più basso finirebbe per salire ancora minando la crescita economica del paese.

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