Non solo, ha ancora una volta ribadito che questa situazione rimarrà tale per un prolungato periodo di tempo, malgrado si riconosca che lo stato dell'economia australiana sta migliorando (le previsioni di crescita sono circa al 3% per i prossimi anni).
I pericoli dai quale la RBA vuol tenersi alla larga - se facesse manovre affettate - sono legati all'indebitamento delle famiglie, al rallentamento del commercio e alla bassa crescita dei salari, ma soprattutto alla dinamica dell'inflazione, che resta sotto l'obiettivo 2-3% (nel secondo trimestre era andata in calo all'1,9%).
Sul fronte valutario, l'Aussie ha perso decisamente quota contro il dollaro. Il cross AudUsd viaggia poco sopra 0,78 e nella notte era sceso anche al di sotto, come possiamo vedere sulla piattaforma di trading Plus500 (in coda all'articolo la tabella che mostra il confronto tra spread fissi dei maggiori broker).
La valuta australiana perde quota anche nei confronti dell'euro, con la coppia EurAud che ha scavallato la soglia psicologica di 1,50 dopo la decisione della RBA nella notte scorsa.
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