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NeoZelanda, tassi invariati all’1,75%. Il cross Nzd-Usd ai minimi mensili

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La necessità della RBNZ è avere un "dollro kiwi" (NZD) più debole per sostenere l'inflazione e favorire una crescita più equilibrata

La Nuova Zelanda si dà un’impronta dovish, oltre a conservare immutato il costo del denaro. Ieri sera la RBNZ ha infatti deciso di lasciare il tasso di interesse all’1,75%, come previsto dagli analisti.
Interessante però è il fulcro dei commenti a corredo di questa scelta. La necessità anzitutto di avere un “dollro kiwi” (NZD) più debole per sostenere l’inflazione e favorire una crescita più equilibrata (le stime sul CPI sono rimaste immutate); in secondo luogo la conferma che la politica monetaria rimarrà accomodante per un periodo considerevole.

Il governatore Grant Spencer ha sottolineato inoltre che restano numerose incertezze sul futuro dell’economia globale, e questo potrebbe spingere la RBNZ in futuro ad adeguarsi di conseguenza.
Va sottolineata infine la preoccupazione della RBNZ circa una ripresa dei prezzi delle case (che sono stati molto più deboli rispetto alla precedente previsione), nonché lo stallo che si registra nel settore delle costruzioni.

Dopo la decisione della RBNZ, il dollaro kiwi è andato in discesa contro il collega americano. Il cross – che qualche giorno fa aveva toccato i massimi mensili a 0,7389 – è scivolato sotto quota 0,72 in prossimità invece dei minimi di settembre (fonte grafica broker ).

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