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Delusione Svizzera, PIL fiacco ma l’inflazione risale. CHF stabile nel Forex

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Il PIL infatti è cresciuto solo dello 0,3%, livello inferiore alle attese degli analisti che indicavano un aumento dello 0,5%

Giorno di dati macro importanti in Svizzera. Secondo lo Bundesamt für Statistik, l’inflazione nel paese elvetico è salita allo 0,5% dal precedente livello 0,3%. Siamo comunque a distanza enorme dal target della BNS (2%) che non viene raggiunto dal 2008.
Ricordiamo che la Banca Svizzera di recente ha rivisto le proprie stime sui prezzi per gli anni 2018-2019 (per il 2018 era scesa a 0,3%, per il 2019 era scesa al 1%).




Ad agosto invece la crescita dei prezzi al consumo è rimasta ferma per via di due fattori che hanno agito in senso opposto: gli affitti e i prezzi dei prodotti petroliferi (carburanti e olio da riscaldamento) sono aumentati, mentre i prezzi dei trasporti aerei, dei viaggi forfetari internazionali e dei servizi ospedalieri stazionari hanno registrato un calo.

Male la crescita dell’economia, che è sotto le attese anche nel secondo trimestre. Il PIL infatti è cresciuto solo dello 0,3%, livello inferiore alle attese degli analisti che indicavano un aumento dello 0,5%. Su base annuale la crescita del Pil è stata parimenti dello 0,3% contro lo 0,6% del primo trimestre e l’1,1% atteso dagli economisti.

Nel corso dell’ultima riunione di politica monetaria la Schweizerische Nationalbank (BNS) ha confermato i tassi al minimo di -0,75%. La politica ultra-espansiva tuttavia non riesce a spingere granché l’inflazione. Peraltro la BNS non può incrementare neppure gli stimoli, visto che ritoccare al ribasso i tassi farebbe scattare una probabile fuga di capitali.

Sul mercato valutario il franco svizzero non si sta muovendo granché. Lievissimi cali contro euro e dollaro (prosegue l’andamento dentro il canale ribassista), più pronunciato quello contro la sterlina.

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