La settimana si è chiusa con dati in chiaroscuro per la Corea del Sud, che pochi giorni fa ha incassato il report sul rallentamento del PIL (da 2,9% a 2,7%, livello comunque positivo) e ad inizio mese ha visto l’inflazione scendere all’1,9% dal precedente livello del 2% (che è anche il target della BoK).
Secondo i dati resi noti dallo Statistic Korea ieri, la produzione industriale infatti è scesa leggermente a giugno (a causa del calo di produzione del petrolio e della riduzione di domanda di chip) ma i consumi sono cresciuti. Complessivamente la discesa è stata dello 0,3% su base annua.
Salgono invece le vendite al dettaglio in SudCorea, aumentate dell’1,1% rispetto al mese precedente e dell’1% rispetto all’anno precedente (trascinate da abiti e cosmetici).
“Domanda e offerta si muovono in direzioni diverse. L’output è in leggera flessione mentre le spese sono in aumento”, ha dichiarato Eo Woon-sun della Statistics Korea. “Ma l’output potrebbe avere una forte ripresa in futuro se la domanda crescente saprà stimolare la produzione”.
Ricordiamo che a luglio la Bank of Korea ha deciso di mantenere il tasso di interesse immutato all’1,25%, livello al quale fu portato a giugno 2016 con un taglio di 25 punti base. Il governatore Lee Ju-yeol ha più volte ribadito che non sono necessari ulteriori ritocchi al ribasso, grazie proprio alla solidità del PIL.
Dopo i dati resi noti venerdì intanto la valuta sudcoreana ha perso terreno sul dollaro, ma complessivamente il cross UsdKrw nel corso del 2017 ha guadagnato circa il 4%, malgrado da maggio a luglio ci sia stata una forte pressione a causa delle tensioni con la Corea del Nord.
