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Yen giapponese JPY

Giappone, l’inflazione non decolla (l’occupazione sì). Usd-Jpy stabile

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L'inflazione rimane molto lontana dal target del 2% fissato dalla BoJ. L'istituto pochi giorni fa ha confermato il livello dei tassi

Non c’è verso di risollevare l’inflazione in Giappone. Nel corso della scorsa notte l’Ufficio nazionale di statistica ha comunicato che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) segna una crescita dello 0,4%, ovvero uguale al mese precedente e al consensus.
L’inflazione core, depurata delle componenti più volatili come i cibi freschi, sale dello 0,4% come da attese.
Il dato preliminare dell’indice dei prezzi al consumo dell’area di Tokyo (ritenuta un ottimo anticipatore del trend di prezzi nazionale) a luglio riporta una variazione nulla su mese e dello 0,1% su anno.
Dati deludenti quindi, come del resto accade da tempo riguardo l’inflazione, ben lontana dal target del 2% fissato dalla BoJ.

Le note liete arrivano invece sul fronte occupazione. Il Ministero degli Affari interni segnala infatti che il tasso di disoccupazione è sceso al 2,8%, meglio delle attese. Bene anche la spesa delle famiglie, che nel mese di giugno ha segnato un incremento del 2,3% tendenziale, il più forte da due anni. A giugno inoltre le vendite al dettaglio hanno registrato una accelerazione a +2,1% da +2% di maggio.

Ricordiamo che pochi giorni fa la Bank of Japan – con 7 voti a favore e 2 contrari – ha deciso di lasciare la propria politica monetaria immutata, mantenendo i tassi sui depositi a -0,1%, valore storico fissato nel meeting del gennaio 2016 (è stato peraltro confermato anche il piano di acquisti asset per complessivi 80 mila miliardi di yen, 620 miliardi di euro al cambio attuale).
La mossa è dovuta proprio al grosso problema dell’inflazione debolissima, le cui previsioni sono peraltro state tagliate per i prossimi due anni.

Sul fronte valutario, lo Yen ha avuto un sussulto subito dopo la pubblicazione di questi dati. Il cross è sceso sotto quota 111 per poi risalire, come vediamo sulla webtrader .

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Il cross ha di recente oltrepassato al ribasso le medie mobili a 50 e 200 periodi (che peraltro si sono incrociate), ma siamo ancora nella fase di test di questi due importanti livelli di prezzo, che vanno quindi tenuti d’occhio nei prossimi giorni.

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