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Australia, l’inflazione arretra. Il cross Aud-Usd va in discesa (-0,4%)

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il Governatore della RBA Lowe ha detto: "Sarebbe meglio se il tasso di cambio fosse più basso di quello attuale"

L’inflazione in Australia scivola sotto il target e anche sotto le aspettative del mercato. Secondo l’Australian Bureau of Statistics i prezzi al consumo giungono all’1,9% su base annua nel secondo trimestre. Le aspettative degli analisti invece erano per un +2,2%. Siamo sotto il target fissato dalla RBA, che è compreso tra il 2-3%.
Anche il dato congiunturale tradisce le attese. Il report evidenzia una crescita dello 0,2% contro il +0,4% stimato dal mercato.
Lo scorso anno l’inflazione giunse a livelli che non si vedevano da un decennio, e questo spinse la RBA a correre ai ripari tagliando il tasso di interesse che fu portato all’1,5%.

Un ulteriore fronte di preoccupazione per la Reserve Bank of Australia è rappresentato dalla forza dell’aussie sul mercato valutario. Il cross AudUsd – che oggi scende – ha toccato quota 0,79 e nell’ultimo mese ha guadagnato quasi il 5% contro il dollaro (fonte grafica broker ).
Questo significa creare ulteriore tensione al ribasso sui prezzi. Secondo l’opinione della RBA, una crescita del 10% del cross AudUsd diminuirebbe l’1% all’inflazione annua ponderata in tre anni.

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In conferenza stampa il Governatore della RBA Lowe ha detto che “sarebbe meglio se il tasso di cambio fosse più basso di quello attuale”.
Anche se non sembra esserci l’intenzione di tagliarlo ulteriormente, la frase pare invece voler sottolineare con maggiore forza l’orientamento già ribadito nel corso delle ultime uscite del numero uno della RBA: il costo del denaro in Australia non si muoverà per un bel po’ di tempo.

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