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Petrolio, avvio di settimana con un modesto rialzo. Ma la situazione resta nera

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Settimana scorsa i future sul WTI con scadenza ad agosto hanno chiuso in ribasso del 2,39%, quelli sul Brent hanno perso l'1,85%chiuso in

Il petrolio comincia la settimana con un modesto rimbalzo dai minimi segnati settimana scorsa, anche se non basta certo uno squarcio di luce a rendere meno fosco il mercato. L’aumento delle scorte – che si sono attestate a livelli peggiori delle attese – ha pesato sui prezzi del greggio. Ci si attendeva un decremento di 2.3 mln di barili, invece è stato di 1.7 mln di barili.

La compagnia Baker Hughes, nel consueto report settimanale pubblicato venerdì scorso, ha annunciato che per la 22esima settimana di fila sono aumentati i pozzi attivi USA. Qualche giorno fa l’agenzia di informazione sull’energia USA ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2017 sulla crescita della produzione statunitense a 460.000 barili al giorno, dopo che a dicembre è stata previsto una flessione pari 80.000 barili al giorno.

Questo di fatto rischia di sterilizzare tutti gli sforzi dell’OPEC e della Russia per dare sostegno alle quotazioni. Poche settimane fa il cartello ha deciso di estendere il programma di tagli fino alla prossima primavera, ma i risultati sono scadenti.

Il prezzo del petrolio, infatti, continua a registrare significative flessioni e c’è chi crede sia possibile una discesa fino a quota 40 dollari al barile (lo ha detto il governatore della banca centrale russa, Elvira Nabiullina).

Settimana scorsa i future sul petrolio greggio WTI con scadenza ad agosto hanno chiuso in ribasso del 2,39%, mentre i future sul Brent hanno chiuso in diminuzione di 1,85%.
Oggi però la settimana è partita all’insegna del recupero per il petrolio. Il future sul Light crude registra a New York un incremento dello 0,27% a 44,87 dollari al barile, mentre il Brent riporta un più ampio vantaggio dello 0,48% a 47,86 USD/barile.

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