Come era prevedibile, la Banca centrale del Brasile ha deciso di procedere al taglio del costo del denaro in misura massiccia nella giornata di ieri. Il tasso di interesse Selic è stato infatti portato da 11,25% a 10,25%, ed altri tagli sono previsti nei prossimi mesi.
Del resto negli ultimi tempi le condizioni macro sono migliorate, ed anche se la crescita non è entusiasmante invece l’inflazione ha toccato i minimi dal 2007 (nove mesi di calo consecutivo) ed è al 4,08% (quasi al centro del target BCB 2,5% – 6,5%).
Tuttavia il quadro complessivo non può non tenere conto dei rischi politici in atto, con il presidente Temer sempre più nel mirino (Il procuratore generale del Brasile, Rodrigo Janot, lo ha accusato infatti di corruzione passiva, ostruzione alla giustizia e associazione illecita).
Se le accuse nei suoi confronti fossero confermate, qualunque scenario futuro (dimissioni, impeachment, elezioni anticipate) avrebbe comunque un grande impatto sull’economia e sul Real.
Si teme una nuova paralisi politica del paese, proprio nel mezzo di un faticoso cammino fuori dal tunnel della crisi. Questo chiaramente ha rialimentato le apprensioni degli investitori stranieri, che negli ultimi giorni sono rimasti più guardinghi e in attesa di sviluppi.
Circa la valuta brasiliana, va detto che ieri il Real si è mosso in territorio positivo contro le altre valute dopo il taglio dei tassi, anche se in modo blando per via dell’orario in cui è stata resa nota la decisione della BCB.
Nelle ultime due settimane ci sono stati meno scossoni al cross UsdBrl, dopo che in precedenza questa coppia aveva fatto registrare dei saliscendi paurosi (con picchi di variazione anche del 7%).
Possiamo vedere l’andamento del cross in questa immagine tratta dalla piattaforma .
