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Force Index, l’oscillatore che può dirci come sfruttare le correzioni di un trend

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Grazie al Force Index riusciamo a determinare la forza di un trend, e di conseguenza anche quando si approssima una inversione o correzione

Il Force Index è un indicatore tecnico che prende in considerazione i tre elementi essenziali per il movimento di un mercato: la direzione, l’estensione e i volumi.
Grazie ai prezzi conosciamo estensione e direzione del mercato, e combinando questi due fattori con il terzo (i volumi negoziati) grazie al Force Index riusciamo a determinare la forza di un trend, e di conseguenza anche quando si approssima una inversione o correzione.

Dal punto di vista grafico il Force index si presenta come un oscillatore che fluttua attorno allo zero, e quindi può assumere valori sia negativi che positivi. Nel primo caso significa che c’è maggiore pressione da parte dei compratori, mentre nel secondo che c’è da parte dei venditori.

Calcolo del Force Index

Fortunatamente, sulle nostre piattaforme il calcolo viene elaborato in automatico, tuttavia ti riportiamo la sua formula:
Force index = volume attuale * [(MA (Prezzo, N, i) – MA (Prezzo, N, i-1)]
…dove:
MA (prezzo, N, i) = media mobile della barra corrente per N periodi scelti
MA (prezzo, N, i-1) = media mobile di un periodo precedente su N periodi scelti
Come prezzo generalmente è utilizzato il prezzo di chiusura.
Si noti che utilizziamo la media (e non il prezzo puro e semplice) perché l’andamento dell’indicatore di base è troppo erratico. Usando la media si ottiene una linea più attenuata che oscilla attorno allo zero.

A determinare se il Force Index è positivo o negativo è la differenza tra la chiusura corrente e quella del periodo precedente. Se è superiore allora è positivo, se è inferiore allora è negativo.

Come si utilizza il Force Index

Facciamo una premessa: sui valori del Force Index incidono molto l’ampiezza del movimento dei prezzi (movimenti più grandi si traducono in valori del FI maggiori) ed anche la dimensione dei volumi (tanto maggiori sono, tanto maggiore sarà il FI).
Per questi motivi il Force Index può diventare molto reattivo quando ci sono variazioni congiunte di prezzo e volume, come possiamo vedere in questo screenshot tratto da , che ci permette di fare qualche osservazione…

force-index-1.jpg

Abbiamo evidenziato 4 situazioni in cui i prezzi si muovono in modo ampio. Tuttavia solo nel primo caso questo ampio movimento NON è associato anche ad ampi volumi di scambi. Ebbene, proprio in questo caso il Force Index assume valori modesti, mentre negli altri 3 casi abbiamo avuto dei picchi importanti.
Dal punto di vista pratico questo ci fa capire che il Force Index è così sensibile ai movimenti congiunti prezzo+volumi, che ci può esporre al problema dei molti falsi segnali di inversione del trend.

Proprio per questo motivo scartiamo l’ipotesi di utilizzare questo strumento da solo, mentre è interessante vedere che lo stesso ideatore Alexander Elder suggerisce di usarlo in combinazione – ad esempio – con un indicatore di tendenza come l’EMA di 22 giorni per identificare punti di correzione all’interno di un trend di breve periodo, assieme ad un Force Index a 2 giorni.
Vediamo come…

Force Index + EMA

Osserviamo l’immagine qui sotto tratta da e vediamo come si può agire…

force-index-2.jpg

Quando l’EMA di 22 giorni si muove al rialzo sotto i prezzi mentre il FI diventa negativo, allora si può ipotizzare un rimbalzo (pullback) a breve termine, punto nel quale possiamo entrare per l’acquisto in vista di una ripresa del trend al rialzo.
Quando l’EMA di 22 giorni si muove al ribasso mentre il FI diventa positivo, allora si può ipotizzare un rimbalzo a breve termine, punto nel quale possiamo entrare per la vendita in vista di una ripresa del trend al ribasso.

PRECISAZIONE. Ci sono due possibili modalità per sfruttare in questo modo il Force Index. La prima è di agire non appena la divergenza tra EMA e FI avviene, mentre la seconda è di agire solo quando vi è la prova che la correzione è terminata (ovvero quando il Force Index torna in territorio coerente con il modo in cui si sta sviluppando il trend).
Nel primo caso si rischia un po’ di più dal momento che non è possibile prevedere quanto durerà la correzione, ma potenzialmente questo può farci anche guadagnare di più; nel secondo caso invece riduciamo il rischio ma anche il possibile guadagno.

Aggiungiamo che questa stessa strategia può essere utilizzata anche per i trend di medio periodo, utilizzando una media mobile più lunga (100) e un Indice di Forza di 10 giorni.

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