Torna a rallentare l’inflazione in Svizzera. Dopo 3 rialzi consecutivi, la dinamica dei prezzi al consumo torna ad accusare una flessione. Secondo l’Ufficio Statistico Federale Svizzero infatti l’inflazione giunge a 0,4%, contro lo 0,6% della rilevazione precedente.
Anche se gli analisti si aspettavano un passo indietro (già il mese scorso ci si aspettava un arretramento che invece non c’era stato), le cose sono andate peggio del previsto (il consensus era 0,5%).
Ricordiamo che la Svizzera sta facendo i conti con una deflazione prolungata, visto che da settembre 2014 fino a dicembre 2016 il dato era sempre stato negativo. L’istituto centrale (Schweizerische Nationalbank) da tempo sta portando avanti una politica molto espansiva, con i tassi tassi negativi (-0,75) da dicembre 2014.
Sul Forex il cambio con il dollaro UsdChf continua a stare sopra la parità, anche se oggi scende leggermente dello 0,13% (a quota 1,0076). Ricordiamo che il franco svizzero nell’ultimo triennio ha guadagnato quasi il 15% sul dollaro, condizionando anche le manovre di politica economica della Svizzera.
La BNS si è detta pronta anche a intervenire sul mercato se occorrerà fare fronte ad ulteriori apprezzamenti del cross UsdChf, ma cercherà di evitare il più possibile una manovra correttiva dei tassi per paura di scoraggiare gli investitori esteri e stimolare i deflussi di capitale.
Dal punto di vista tecnico, il cross UsdChf potrebbe testare la resistenza fissata ad aprile a quota 1.0108. Va segnalato che lo stocastico è fortemente overbought, e ha prodotto un segnale di vendita preliminare. Come supporto invece abbiamo l’importantissimo livello (anche psicologico) di 1.0000. Finché la parità rimane intatta, la prevalenza continua a sembrare al rialzo.
