Arrivano pessime notizie sul fronte macro per il Canada, ma anche per la Banca centrale canadese che viene smentita dai fatti. Pochi giorni fa l’istituto centrale aveva deciso di lasciare i tassi invariati allo 0,5%, sottolineando di aspettarsi un rialzo dell’inflazione nei prossimi mesi.
Ebbene, i dati macro vanno nella direzione opposta. Altro che rialzo, c’è un arretramento all’1,6% dei prezzi al consumo, peggio delle previsioni che erano dell’1,8% (e comunque in calo rispetto al 2% del mese prima). A livello mensile, la crescita dei pezzi è stata dello 0,2%, sullo stesso piano di febbraio e anche in questo caso sotto le aspettative (0,4%).
Nell’ultimo rapporto sulla politica monetaria della BoC, era stato messo in evidenza come la crescita economica sia stata più veloce del previsto (il rimbalzo del PIL è stato incoraggiante), con dati positivi dal mercato del lavoro ma qualche elemento critico in più circa la crescita delle esportazioni che è stata irregolare.
Il vero problema era rappresentato proprio dall’inflazione, ben al di sotto del target 2%. Secondo la Banca del Canada però questo era dovuto a fattori transitori (elevati prezzi del petrolio in primis), e proprio per questo ci si attendeva un miglioramento nei prossimi mesi.
Il dato di oggi però è una doccia gelata.
Nel pomeriggio il dollaro canadese (loonie) è calato decisamente contro l’USD, visto che si allontana decisamente la prospettiva di una politica meno dovish nel corso dei prossimi mesi. Il cross UsdCad scambia a 1,3518, con un guadagno di oltre lo 0,30% e toccando il nuovo massimo mensile.