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Oro, quotazione in ascesa. E gli esperti dicono: sarà boom con l’inevitabile calo delle estrazioni

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Scenario sull'oro: meno estrazioni, più valore. Intanto il lingotto con consegna immediata guadagna lo 0,3% a 1.255 dollari l'oncia

Il bene rifugio per eccellenza, ovvero l’, potrebbe tra qualche tempo vivere un boom della propria quotazione. Lo sostengono alcuni esperti sulla base di una semplice considerazione: le estrazioni aurifere sono vicine alla saturazione, e questo provocherà un declino nella produzione di oro per un po’ di tempo. Di conseguenza, la quotazione lieviterà.
E’ uno scenario plausibile, ma comunque lontano ancora dal realizzarsi.

I dati di fatto dicono che il 2016 è stato per le miniere d’oro un anno di volumi da record (3.222 tonnellate estratte secondo il Gold Survey). Quasi tutte le maggiori società di ricerca hanno evidenziato dati di estrazione altissimi.
Tutto ciò non si è riflettuto sul valore del metallo giallo solo perché, causa le turbolenze degli altri mercati, l’oro è stato riscoperto dagli investitori come bene rifugio o come asset di diversificazione.
Tanta domanda equivale a spinta al rialzo del prezzo, che ha bilanciato la diminuzione da iper-produzione.

Secondo il Gold Survey che è stato diffuso ieri nel corso di questo 2017 la produzione per la prima volta da un decennio inizierà a calare. Secondo Thomson Reuters GFMS il prezzo medio del lingotto quest’anno salirà solo dello 0,9% a 1.259 dollaro l’oncia.
Ad ogni modo, sono diverse le società di ricerca che sostengono uno scenario declinante (IntelligenceMine ed anche Metal Focus), chi prima chi dopo. C’è infatti chi sostiene che avremo ancora un po’ di estrazioni sostenute finché non si esauriranno i progetti estrattivi approvati gli anni scorsi, ma poi comincerà un inevitabile calo, anche perché di nuove miniere non ce ne sono molte.
Ecco perché c’è chi ipotizza un crollo dell’offerta di oro del 7% entro il 2021 (Randgold Resources).

Per il momento, quello che possiamo registrare è che tornano a crescere le quotazioni dell’, sull’ipotesi che la Fed possa rallentare il processo di rialzo dei tassi. Il lingotto con consegna immediata guadagna lo 0,3% a 1.255 dollari l’oncia.

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