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Il cross Usd-Chf tocca il minimo mensile a 0.99508 dopo le decisioni di Fed e BNS

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Anche se controllare l'apprezzamento del franco è una priorità della BNS, si ha paura di stimolare i deflusso di capitali

Le mosse opposte della Fed e della BNS svizzera spingono il franco nel mercato valutario a scapito del biglietto verde, tanto che in mattinata il cross ha toccato un nuovo minimo mensile a 0.99508.
Come era nelle previsioni, giovedì la Schweizerische Nationalbank ha mantenuto a -0,75% il tasso sui depositi, ribadendo inoltre che la moneta elvetica è “significativamente sopravvalutata”, e di essere pronta a intervenire sul mercato valutario se necessario.

Da dicembre 2014 il tasso è sceso sotto lo zero senza mai più risalire. Anche se controllare l’eccessivo apprezzamento del franco è una priorità della BNS, si è evitato un abbassamento dei tassi per paura di stimolare i deflussi di capitale.

L’istituto elvetico ha definito “cautamente ottimistico” il quadro economico, dove però sono forti fattori di incertezza la politica Usa, le elezioni europee e la Brexit. La Snb ha anche alzato dallo 0,1% allo 0,4% la stima di crescita dei prezzi al consumo quest’anno e dallo 0,4% allo 0,5% la previsione d’inflazione per il 2018 (1,1% è invece l’outlook 2019).

A seguito della doppia mossa Fed-SNB, il rapporto di cambio tra dollaro e franco svizzero () è andato in trend ribassista, toccando nuovi minimi di cinque settimane durante la mattinata.
Da una parte agisce la debolezza del dollaro, dall’altra il fatto che gli investitori si stanno muovendo con cautela sui mercati, dirigendosi verso i “rifugi sicuri”come il franco svizzero.
Dal punto di vista tecnico, occhio al supporto a quota 0,9910 che se fosse infranto potrebbe spianare la strada ad un deprezzamento verso i minimi annuali in zona 0.9860.

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