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NFP non farm payrolls

Dati sul lavoro USA positivi, via libera per il rialzo tassi FED. Però l’Eur-Usd scende nel Forex

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Il Non farm payrolls conferma la solidità dell'economia USA. Tra una settimana la FED dovrebbe alzare ancora il costo del denaro

L’ultima spinta alla Fed arriva dal mercato del lavoro. E adesso sarà dura non rimettere mano ai tassi per procedere ad un rialzo. Oggi sono stati diffusi i dati riguardanti l’occupazione non agricola (Non farm payrolls) fanno segnare per il 77esimo mese consecutivo un saldo positivo.

I dati sull’occupazione USA


A febbraio gli Stati Uniti hanno creato 235 mila posti di lavoro, meglio del previsto (Bloomberg ipotizzava un incremento di 200 mila posti). Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,7% dal 4,8%, in linea con le attese. I disoccupati di lungo termine (quelli senza lavoro da almeno 27 settimane) si sono sostanzialmente confermati a 1,8 milioni. Su base annua il dato segna un calo di 358 mila unità.
Anche i salari orari hanno evidenziato una crescita: in media +0,2% a $26,09 l’ora. Su base annua la paga oraria è balzata del 2,8%. Le ore lavorate sono rimaste invariate a 34,4 la settimana.

La solidità del report occupazionale, conferma l’ottimismo sui fondamentali economici degli Stati Uniti e inoltre, come detto, dà un’altra spinta all’ipotesi di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. Una mossa del genere dovrebbe avvenire già con il meeting in programma settimana prossima. Inoltre torna ad essere concreta la possibilità che si verifichino tre rialzi nel 2017.

Euro in crescita sul dollaro

Intanto nel mercato valutario a fare la parte del leone è l’euro, che guadagna quasi un punto percentuale nei confronti del dollaro (). Al momento quota 1,0668. Il dollar index (che misura la prova del biglietto verde su un paniere di valute rivali) cala dello 0,21% a 101,64 punti.
Possiamo vedere l’andamento del cross euro-dollaro attraverso il broker .

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Dal punto di vista tecnico, è molto interessante osservare cosa accadrà adesso che è stata infranta una resistenza importante posta a quota 1,0627, che era in atto dalla fine di febbraio.
L’impennata dell’euro si è concretizzata soprattutto dopo le dichiarazioni rese dal Governatore BCE Mario Draghi, che sono state improntate all’ottimismo. Benché nulla sia cambiato nella politica monetaria della Eurotower, la prospettiva che possa avvenire una svolta nei prossimi mesi è parsa più concreta.

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