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Giappone, l’inflazione sale ma siamo distanti dal 2%. Lo Yen rimane sotto pressione

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Negli ultimi mesi la Banca del Giappone si è concentrata sul controllo della curva dei rendimenti

Dopo un anno è tornata a crescere l’inflazione in Giappone. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica i prezzi al consumo sono aumentati in nel Paese del Sol Levante a gennaio dello 0,4%, dal +0,3% di dicembre. Il dato è conforme alle attese degli economisti.
Va detto che sebbene ci sia stato un rialzo, l’obiettivo inflazione al 2% fissato dalla Bank of Japan resta ancora molto lontano.

I prezzi al consumo “core”, che escludono i prezzi degli alimentari freschi ma includono i costi per l’energia, sono aumentati a gennaio dello 0,1%, dal -0,2% di dicembre. Il dato, migliore delle attese che prevedevano un valore invariato, segna per la prima volta una crescita da un anno. Con tutta probabilità, l’aumento è dovuto ai prezzi della benzina, che hanno compiuto un balzo dall’anno scorso.


Intanto evidenziano un trend ancora negativo le spese delle famiglie giapponesi, in calo dello 0,6% in termini nominali e dell’1,2% in termini reali. Frena a sorpresa inoltre la fiducia dei consumatori giapponesi: l’indicatore si è attestato a 43,1 (era 43,2 il mese precedente). Siamo sotto i 50 punti, e questo evidenzia un clima ancora negativo.
Il tasso di disoccupazione invece, pur muovendosi sui minimi da 20 anni, a gennaio è sceso di 0,1 punti. Secondo i dati diffusi dal governo di Tokyo le condizioni di impiego rimangono molto buone con 143 offerte per 100 richieste, un valore mai visto in oltre un quarto di secolo.

Sul mercato valutario, lo yen ha chiuso la settimana stabile contro il dollaro (USDJPY), dopo il calo avuto a seguito dell’intervento di Trump al congresso. Attualmente la coppia si assesta poco sopra quota 114.
Possiamo vedere l’andamento della coppia valutaria nello screenshot di .

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Negli ultimi mesi la Banca del Giappone ha provato a combattere la deflazione soprattutto con il controllo della curva dei rendimenti.
L’istituto centrale nipponico ha confermato il -0,1% dei tassi di interesse, mantenendo anche il piano di espansione della base monetaria a 80.000 miliardi di yen l’anno. Il report sull’inflazione, benché migliore del previsto non sembra poter sostenere la possibilità di una stretta monetaria per dare una spinta allo yen. Neppure se la Fed dovesse procedere al rialzo del costo del denaro già a marzo.

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