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Australia, l’economia cresce oltre le attese. Ma il cross Aud-Usd rimane ancora freddo

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Non è ancora vicino il momento in cui la Reserve Bank of Australia potrà virare verso un atteggiamento più restrittivo

L’economia australiana riceve un’altra bella spinta dai dati macro resi noti oggi, riguardo la crescita del PIL. Dopo i dati buoni sul livello di disoccupazione (5,7% a gennaio), l’Australian Bureau of Statistics ha potuto snocciolare un altro dato importante.

Nel corso del quarto trimestre la crescita dell’economia è salita dell’1,1%, tornando quindi a correre dopo il -0,5% del periodo precedente. La ripresa era stata prevista dagli analisti, ma non a questi livelli (le stime dicevano 0,7%). Per trovare un dato migliore occorre tornare indietro al 2012.
Anche il dato annuale migliora decisamente: il Pil è cresciuto del 2,4% contro l’1,9% atteso e l’1,8% precedente. Restiamo comunque lontani dai valori del 2016.

Il cammino per venire fuori dalla recessione sembra quindi essere indirizzato sulla giusta via.

Dal punto di vista valutario, il Forex ha reagito ancora una volta moderatamente. Il cross AUDUSD questa mattina viaggia a quota 0,7664, con un guadagno dello 0,10%.
Possiamo vedere l’andamento di questa coppia con uno screenshot di .

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Come mai l’Aussie non cresce sensibilmente?
Anzitutto perché la recessione non è scongiurata.
In secondo luogo perché i dati positivi non avvicinano ancora il momento in cui la Reserve Bank of Australia potrà virare verso un atteggiamento più restrittivo. I tassi di interesse sono fermi all’1,50% da agosto scorso, quando c’è stato l’ultimo taglio.
L’inflazione però è ancora distante dal target del 2-3% e aumentare il costo del denaro potrebbe solo essere controproducente. Allo stesso modo, anche abbassarli ancora sarebbe un problema, visto che darebbe un contraccolpo troppo forte ai consumi interni (anche se ci si avvicinerebbe più facilmente al target di inflazione).

Secondo Goldman Sachs, oggi le stime riguardo ad un aumento del tasso di interesse da parte della RBA fanno credere che ciò possa avvenire (per 25 punti base) solo nel primo trimestre nel 2018.

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