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Dollaro Australia AUD

L’inflazione abbatte “Aussie”, il dollaro australiano. Il cross Aud-Usd perde lo 0,4%

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La RBA comunque non dovrebbe ritoccare l'attuale 1,5% dei tassi di interesse il prossimo 6 febbraio

Il dollaro australiano perde quota dopo i dati sui prezzi al consumi, decisamente deludenti. Dopo il rialzo dell’ultima settimana, nel giro di poche ore il cross Aud-Usd ha perso una bella fetta del terreno guadagnato a seguito della pubblicazione dei dati sull’inflazione. A fine pomeriggio il cross AudUsd vale 0,7551 ovvero -0,41%.




L’indice dei prezzi al consumo è risultato pari al +0,5% nel quarto trimestre 2016, vale a dire molto al di sotto delle aspettative (+0,7%) e anche del dato precedente (+0,7%). Calano anche le stime su base annuale, scivolate a +1,5% invece di un attesto +1,6%.
Questi dati sembrano così allontanare la prospettiva di un target di inflazione al 2-3% perseguito dalla Banca Centrale (RBA) attraverso i tagli ai tassi di interesse dello scorso anno. E’ dal 2014 che il tasso di inflazione è sotto del target, anche se per adesso la RBA non s’è mai fasciata la testa per questo.

Tuttavia i dati di oggi hanno fatto reagire male i mercati, che li hanno interpretati come un flop delle politiche monetarie della Reserve Bank of Australia. Anche per questo c’è molta attenzione alle possibili prossime mosse della RBA, che tuttavia non dovrebbe ritoccare l’attuale 1,5% dei tassi di interesse il prossimo 6 febbraio, giorno del nuovo meeting del board.

La RBA ha due fronti a cui pensare, perché oltre al valore proprio della valuta va monitorato il rapporto che essa ha con il dollaro. L’AUD sta recuperando terreno da più di un anno, ad esclusione del periodo del post-Trump. Una valuta troppo forte può diventare dannosa, mentre una valuta più debole aumenterebbe il prezzo delle merci importate, e quindi potrebbe aiutare l’inflazione complessiva ad avvicinarsi al target.

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