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Lira turca a picco, nuovo record storico per il cross Usd-Try

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Soltanto da inizio del nuovo anno, la perdita di valore nei confronti del biglietto verde è stata di più del 9,4%

Non c’è pace per la lira turca. Dopo il calo dei giorni scorsi, anche questa giornata è nerissima per la valuta del paese euro-orientale, che fa segnare i nuovi minimi storici nel confronti del dollaro americano.

L’anno nuovo sembra dunque cominciare lungo la stessa falsariga di quello precedente, chiuso con un bilancio terribile: +28,96% per il cross UsdTry. Ad aprile 2016 quotava 2.7957, mentre nel tardo pomeriggio di oggi viaggia a 3,9168 (ore 16:50) con un nuovo clamoroso rialzo di oltre 3 punti percentuali durante la seduta.

Soltanto da inizio del nuovo anno, la perdita di valore nei confronti del biglietto verde è stata di più del 9,4%. Un trend ben chiaro nello screenshot tratto dal broker .

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Come si può vedere, la salita del cross è stata pressoché costante nel corso di questi primi giorni del nuovo anno.

Ad allarmare è soprattutto la spirale inflazionistica che attanaglia il paese. A dicembre ha fatto registrare +8,53%, ancora peggio del mese di novembre quando era stata 7%. Inoltre la risalita dei prezzi energetici (in dollari) amplifica gli effetti negativi sia sui prezzi al consumo che sulle partite correnti. Secondo alcune analisti, il saldo passivo nel 2017 dovrebbe risalire al 5% del pil.

Intanto sempre più turchi stanno disattendendo l’appello di di Erdogan a convertire dollari in valuta locale, incrementando al contrario i depositi in dollari. Sono passati dai circa 300 milioni a oltre 900 milioni di dollari nell’ultima settimana del 2016.

Tutto questo dovrebbe teoricamente spingere la Banca Centrale Turca a intervenire alzando i tassi d’interesse, ma la situazione è molto complessa perché il discorso però si intreccia con la delicata questione ambientale, visto che le fragilità geopolitiche ed economiche della Turchia sembrano ben lungi dal migliorare.
Il presidente Erdogan sembra avere sotto scacco il governatore Murat Cetinkaya, il cui predecessore poté alzare i tassi solo a inizio 2014 di 425 punti base, senza potere intervenire successivamente se non tagliandoli. A fronte di un taglio di 250 bp, c’è stato un rialzo (novembre) di appena 25 bp.

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