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Timidi segnali dalla sterlina: dopo mesi di calo, settimana chiusa a +0,41 sul dollaro

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Secondo Societe Generale è possibile che nel breve periodo la sterlina possa rimbalzare verso l'alto a 1,28

Arriva qualche piccolo segnale di ripresa dalla sterlina, o quanto meno di una caduta che comincia a frenare. Chiamatela tregua, se volete. Fatto sta che dopo diversi mesi nei quali la valuta britannica è andata continuamente in calo (-17% nell’ultimo semestre), negli ultimi giorni la valuta britannica ha oscillato senza precipitare, e il cambio con il dollaro () è rimasto sostanzialmente immutato attorno quota 1,225.
Anzi, a voler essere precisi nel corso dell’ultima settimana il cross ha guadagnato lo 0,41%.

Cosa vuole dire questo? Poco ancora. Potrebbe trattarsi di una stabilità apparente, perché i trader continuano a considerare la moneta britannica un territorio instabile, specie per le questioni legate alla probabile hard-Brexit.
Secondo “Societe Generale”, tuttavia, è possibile che nel breve periodo la sterlina possa rimbalzare verso l’alto, e giungere entro fine anno a 1,28 dollari (prima che la FED decida di alzare i tassi di interesse).

Questo potrebbe verificarsi perché il prezzo attuale, secondo SocGen incorpora già molti effetti negativi della Brexit, nonché il potenziale taglio del tasso di interesse dal parte della Banca d’Inghilterra, oltre che una flessione nell’economia del Regno Unito. Insomma, il peggio che può capitare dovrebbe già essere stato scontato nei valori di mercato.

Tuttavia, anche SocGen invita alla prudenza, perché esistono ancora molti fattori di minaccia per la sterlina, che andranno aumentando via via che si andrà verso la concretizzazione della Brexit. A maggior ragione se questo processo di separazione dalla UE sarà “hard”, come è probabile.

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