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Norges Bank annuncia la stretta a giugno. Ma la Corona NOK non decolla

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Il tasso di interesse è stato confermato all'1% ma l'istituto centrale ha annunciato di volere procedere ad un rialzo

Appuntamento al mese prossimo per un rialzo del costo del denaro. Ecco il succo dell’ultimo meeting di politica monetaria della Norges Bank, la banca centrale norvegese, che si è tenuto giovedì.
Il tasso di interesse è stato confermato all’1%, ma con una mossa che ha sorpreso gli analisti l’istituto centrale ha annunciato di volere procedere ad una nuova stretta a giugno, dopo quella già effettuata a marzo scorso (25 punti base).

Il volto hawkish della Norges Bank

Lo ha dichiarato apertamente il governatore Oystein Olsen, secondo il quale il Comitato di politica monetaria – dopo aver valutato prospettive e rischi – ha concluso che “il tasso ufficiale sarà probabilmente alzato nel mese di giugno” (a meno che non si verifichi un forte shock per l’economia).
Nonostante l’incertezza dell’economia globale persista, ci sono due fattori che hanno positivamente sorpreso la banca centrale. Il primo è la crescita dell’utilizzo della capacità produttiva (il Pil in aumento annuo dell’1,7%). Il secondo è la marcia dell’inflazione che è già a livelli maggiori del previsto e del target del 2% (l’indice dei prezzi al consumo registra un +2,9%). Inoltre il tasso di disoccupazione è a livelli fisiologici (3,8%).

La Corona NOK non decolla

Il fatto che la Norges Bank abbia mostrato un volto assai hawkish mentre la maggior parte delle altre principali banche centrali ha sospeso il proprio ciclo di rialzo dei tassi, ha inizialmente spinto la Corona Norvegese nella giornata di ieri. Ma la spinta è durata poco, come vediamo sulla piattaforma di .
Infatti la marcia al rialzo del cross USDNOK – il cui impulso è partito a fine aprile – ha ripreso ad andare avanti (discorso analogo anche per l’EURNOK).

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Va ricordato infatti che l’economia scandinava è fortemente legata al settore petrolifero, e i timori di una decelerazione globale e le fragili relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbero continuare a pesare sul sentiment e abbassare i prezzi del greggio. Queste paure persistenti potrebbero spiegare perché l’USDNOK continua a salire nonostante la Norges Bank esprima una prospettiva molto più aggressiva rispetto alla Fed.

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