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Minute FOMC: tassi fermi nel 2019, ma la direzione della prossima mossa è incerta

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L'istituto centrale americano ha pubblicato il verbale della riunione di politica monetaria che si è svolta il 19-20 marzo

Le minute dell’ultimo meeting della FED, che ha lasciato fermo il costo del denaro al 2,25-2,5%, hanno appesantito la marcia del dollaro, il cui Index nella giornata di mercoledì è sceso fino a un minimo di due settimane.

La FED sempre più colomba

L’istituto centrale americano ha pubblicato il verbale della riunione di politica monetaria che si è svolta il 19-20 marzo, al termine della quale i tassi di interesse non furono toccati.
Da essi emerge che il FOMC (Federal Open Market Committee) non è intenzionato a procedere ad altri ritocchi nel corso del 2019. Questo almeno ritiene la maggioranza dei membri della Banca centrale americana. Nel board diversi partecipanti hanno precisato che la il range giusto per i tassi in futuro “potrebbe cambiare in entrambe le direzioni”.


Le motivazioni del FOMC riguardano soprattutto l’andamento dell’inflazione che mostra segnali di attenuazione malgrado le solide condizioni del mercato del lavoro e l’aumento della crescita dei salari nominali, e l’indebolimento della crescita economica. Tuttavia, in merito a quest’ultimo aspetto, l’istituto centrale ritiene che il PIL possa avere un robusto rimbalzo nel secondo trimestre di quest’anno.

Il dollaro perde quota

La linea della “pazienza” sostenuta dalla FED ha appesantito il dollaro sul mercato valutario, senza però spingerlo sostanzialmente al ribasso. L’indice del biglietto verde, dopo essere scivolato a un minimo di due settimane di 96,45 mercoledì, si è poi leggermente ripreso.

Il cambio EurUsd invece ha leggermente perso quota, ma la coppia rimane molto vicina alla media mobile a 50 periodi, attorno alla quale la coppia sta ondeggiando da inizio anno, pur mantenendo una chiara impronta ribassista (fonte grafica broker ).

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Va detto i principali cross valutari non hanno registrato grandi mobilità, malgrado mercoledì fosse una giornata ricca di spunti. Prima delle minute FED, ad esempio, c’era stato il meeting della BCE. Dopo la conferenza stampa di Draghi, l’indice del dollaro aveva compiuto un piccolo balzo in alto per poi ritornare velocemente in linea con il livello pre-riunione.

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