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Il rally del petrolio spinge le commodity currencies. Corona NOK sugli scudi

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La Corona norvegese in questo avvio di settimana ha guadagnato quasi un punto percentuale sul dollaro

L’impennata del prezzo del petrolio ha messo le ali alle valute strettamente connesse all’oro nero, come Corona norvegese, dollaro canadese, ma pure rublo e peso messicano.

Il rally del petrolio

Se da un lato gli ultimi dati macro statunitensi – dal tenore misto – hanno frenato la marcia del dollaro USD, dall’altro alcune valute hanno ricevuto una forte spinta da quel che sta accadendo sul mercato petrolifero.
La recente escalation del conflitto civile in Libia, le sanzioni contro l’Iran e il Venezuela, l’avvicinarsi di una soluzione al conflitto commerciale Cina-USA e il taglio della produzione dell’OPEC, sono i principali fattori della crescita di Brent e WTI. Il tutto in barba alla forte accelerazione della produzione petrolifera a stelle e strisce.

Malgrado c’è chi vive questa fase con cautela (Goldman Sachs non vede fiammate dei prezzi che potrebbero portare le quotazioni del greggio a scavalcare la soglia dei 60-70 dollari al barile), il momento è senza dubbio dei “tori”. Dopo un trimestre robusto (WTI +30%, Brent +19%), le quotazioni hanno di nuovo premuto sull’acceleratore, tanto che durante questa prima settimana di aprile, il WTI e il Brent si sono spinti oltre la soglia dei 60 dollari e 70 dollari.

Le commodities currencies corrono

Per effetto delle correlazioni economiche, di tutto questo ne hanno beneficiato le valute di quei paesi con un sistema economico fortemente collegato all’oro nero.
In particolar modo, è stata la Corona norvegese in questo avvio di settimana a volare, guadagnando quasi un punto percentuale sul dollaro (USDNOK a 8,535), come vediamo sulla piattaforma di .

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Anche il Dollaro canadese ha guadagnato lo 0,60% contro il biglietto verde (USDCAD a 1,3303). Vola anche il Rublo Russo, che in questo avvio di settimana ha guadagnato lo 0,70% contro il dollaro americano (USDRUB a 64,705). Bene anche il peso messicano (USDMXN a 18,951, -0,62% da inizio settimana).

Il rovescio della medaglia è il crollo di quelle valute che sono inversamente correlate al petrolio. Esempio chiaro è la Rupia indiana, che ha avuto un brusco contraccolpo dal rally del petrolio.

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