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Sud Africa, niente downgrade di Moody’s e SARB attendista. Il Rand oscilla ma non cade

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L'agenzia di rating avrebbe dovuto esprimersi riguardo al rating e si temeva un declassamento a "junk" (spazzatura). Ma ha rinviato ogni decisione

Un avvio di settimana blando e un paio di scossoni (prima giù e poi su) in seguito. Questo è stato l’andamento del Rand Sudafricano in questa settimana, che è stata caratterizzata dalla riunione di politica monetaria della SARB ma soprattutto da una “non decisione” di Moody’s sul rating dei titoli di Stato.

Moody’s rinvia la decisione sul rating del Sud Africa

L’agenzia di rating avrebbe dovuto esprimersi venerdì sera riguardo al rating e si temeva un declassamento a “junk” (spazzatura), come hanno già fatto S&P e Fitch nel 2017. Il temuto downgrade, che avrebbe avuto effetti pesanti sul Rand e aumentato la probabilità di tassi più alti in futuro, non c’è stato perché Moody’s non ha preso alcuna decisione. Non ha inoltre fornito una motivazione per il ritardo ne’ la prossima data di uscita prevista.
Il rating resta così a Baa3, l’ultimo passo prima di “spazzatura”, livello al quale l’agenzia ritiene che ci sia una maggiore possibilità che il governo non sia in grado di rimborsare i suoi creditori.

Le conseguenze sarebbero state durissime. Se il SudAfrica avesse subito un declassamento anche da Moody’s, i suoi titoli di Stato avrebbero perso il posto nel più importante gruppo di titoli di stato, e molti fondi d’investimento esteri sarebbero stati costretti a venderli, finendo per abbassarne il valore e rendere molto più costoso per il governo di Pretoria prendere in prestito denaro per mantenere a galla l’economia del paese.
Un massiccio sell-off dei titoli di stato avrebbe significato inoltre grossi deflussi di denaro dal paese, facendo pressione sul rand.
L’aver scongiurato questo pericolo attenuerà la pressione sul rand, evitando bruschi rialzi dell’inflazione e consentendo alla Reserve Bank un margine di manovra per tagliare i tassi d’interesse, per stimolare l’economia.

Il meeting della SARB e il Rand

Nel frattempo però la SARB si è già riunita, lo scorso giovedì. L’istituto guidato da Lesetja Kganyago ha mantenuto il suo tasso di pronti contro termine invariato al 6,75%, con una decisione unanime che peraltro era ampiamente attesa dai mercati.

Sul fronte valutario, l’andamento del Rand è stato orientato soprattutto dalla propensione al rischio dei mercati, ma comunque gli investitori sono rimasti cauti in vista della revisione del rating sovrano (che poi non c’è stata) da parte di Moody’s.

La coppia USDZAR ha chiuso la settimana attorno quota 14,43, senza grandi variazioni come del resto sta accadendo da tre settimane. Tuttavia proprio venerdì aveva aggiornato i nuovi massimi annuali verso 14,73 a seguito dell’effetto contagio esercitato sugli emergenti dalle difficoltà della Turchia. Poi c’è stato un rimbalzo.

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