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Dollaro Kiwi più forte dopo la RBNZ “falco”. Il cross NZD-USD guadagna oltre l’1%

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La Reserve Bank of New Zeland ha deciso di lasciare il costo del denaro al minimo storico dell'1,75%, come si aspettavano i mercati

Una banca centrale più possibilista riguardo una stretta monetaria, il rialzo del petrolio e qualche schiarita sul fronte della guerra dei dazi USA-Cina, hanno dato la spinta al dollaro neozelandese, che guadagna oltre un punto percentuale contro il collega USA.

La Reserve Bank of New Zeland ha deciso di lasciare il costo del denaro al minimo storico dell’1,75%, come si aspettavano i mercati. L’ultimo ritocco avvenne a novembre 2016: una riduzione del tasso dello 0,25%. Il governatore Orr ha chiarito che il tasso attuale è coerente con l’obiettivo di massimizzare l’occupazione sostenibile e perseguire il target di inflazione. Tuttavia, ha aggiunto che la prossima mossa potrebbe essere tanto restrittiva quanto espansiva.

Le condizioni economiche generali sono positive, ma esistono dei rischi riguardo alla recessione che potrebbe colpire alcuni partner commerciali, cosa che avrebbe ripercussioni sui “Kiwi”.
Secondo la RBNZ, l’inflazione potrebbe aumentare rapidamente se le imprese trasferiranno in misura maggiore gli aumenti dei costi sui prezzi. La RBNZ prevede che i prezzi al consumo di base aumenteranno gradualmente fino al punto centrale dell’intervallo obiettivo della banca centrale al 2%.

Sul fronte valutario, l’atteggiamento più hawkish della RBNZ ha spinto il dollaro neozelandese. Il cross NzdUsd è volato a 0,6852, guadagnando oltre un punto percentuale (fonte grafica broker ).

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Il “kiwi” ha inoltre raggiunto un massimo settimanale contro l’aussie (AudNzd a 1,0397), per poi stornare una fetta dei guadagni.

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