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Sterlina (GBP) sulle montagne russe a causa della BoE (tassi fermi) e della Brexit

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L'istituto londinese ha confermato il costo del denaro allo 0,75%, con una decisione unanime. Intanto Juncker riapre la porta alla May

Il primo meeting di politica monetaria del 2019, si chiude per la Bank of England con un “tutto previsto”. L’istituto londinese ha confermato il costo del denaro allo 0,75% con una decisione unanime.

L’attenzione dei mercati era però rivolta alle previsioni della BoE su crescita e inflazione.
L’istituto guidato da Carney ha rivisto al ribasso le prospettive di crescita, passate da 1.7% all’1,2% per quest’anno. Si tratta del livello più basso dai tempi della recessione del 2009. Sono state altresì riviste al ribasso le previsioni per l’anno prossimo, portate all’1,5%. Soltanto nel 2021 dovrebbe esserci una ripresa (1,9%).
A pesare – secondo la Bank of England – sono la minore attività economica estera e agli effetti interni causati dalla Brexit.

Anche il capitolo dedicato all’inflazione non ha regalato grandi soddisfazioni. Le pressioni dovrebbero infatti rimanere contenute per la prima metà del 2019 (a dicembre è già scesa al 2,1%) ma dovrebbe esserci una ripresa nella seconda metà dell’anno, aiutando l’istituto a riportare l’inflazione agli obiettivi prefissati.
Tutto sommato, c’era chi si aspettava scenari anche peggiori.

Ma la giornata della sterlina è stata segnata profondamente anche da quanto accade a Bruxelles, dove la premier Theresa May si è recata per incontrare il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker.
Manca pochissimo alla scadenza del 29 marzo, quando diventerà definitiva l’uscita del Regno Unito dalla UE. Juncker si è dimostrato disponibile a lavorare ancora sul nodo delle relazioni future tra Regno Unito e Unione europea, cosa che è piaciuta ai mercati.

Durante questa giornata intensa, la sterlina ha oscillato notevolmente sui mercati valutari.
Dapprima ha accusato un calo evidente contro Euro (EurGbp) e Dollaro (GbpUsd), a causa della ridotte aspettative per un rialzo dei tassi quest’anno, dopo le parole di Carney e le prospettive deboli su crescita e inflazione.
Però in seguito si è ripresa passando in territorio positivo, tanto che il cross GBPUSD è arrivato a lambire quota 1,300.

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