Giovedì scorso la České národní banky, la banca centrale della Repubblica Cea, ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati all’1,75%. La scelta è stata votata da 5 dei 7 membri del board di politica monetaria, gli altri 2 erano favorevoli ad un rialzo di 25 pb. Ricordiamo che proprio in questa riunione sono entrati in carica due nuovi membri
Anche se non c’è stata alcuna sorpresa rispetto alle attese dei mercati, l’istituto di Praga ha fornito piatto degli spunti interessanti riguardo al futuro della politica monetaria ceca. La CNB ha effettuato 7 strette monetarie a partire dall’agosto 2017, quando il costo del denaro era allo 0,05%. L’ultimo aumento è stato effettuato poche settimane fa, a novembre, per 25 punti base.
Secondo quanto detto dal governatore Jiri Rusnok, il processo di rialzo dei tassi proseguirà adesso ad un ritmo più moderato rispetto ai 5 interventi del 2018, senza però chiarire quanto. Secondo gli analisti ci sarà un nuovo intervento a febbraio e poi altri due ritocchi nel corso del 2019 (fino a portarlo al 2,50%).
Il ritmo dei rialzi dipenderà dall’evoluzione dell’economia interna (in particolare dalla crescita del mercato del lavoro e dei salari), dall’eventuale rafforzamento della Corona Ceca e dall’inflazione, che dopo l’estate ha imboccato la via della discesa ed è giunta al 2% (ma a inizio anno ci si attende una ripresa).
L’interesse della CNB è evitare un surriscaldamento dell’economia, tenendo anche conto degli sviluppi dell’economia globale che incide sempre in modo forte sulle valute emergenti.
La valuta ceca ha vissuto un 2018 complessivamente debole, ma nell’ultimo periodo i ritocchi al tasso della CNB le hanno dato uno slancio. Tuttavia il mercato ha vissuto l’ultima decisione di politica monetaria come mossa da “colomba”, finendo per penalizzare la CZK sul mercato valutario.
La coppia EurCzk viaggia a 25,86, con un lieve apprezzamento settimanale che si è concretizzato proprio dopo la decisione della České národní banky. La debolezza del dollaro invece ha consentito alla Corona ceca di guadagnare terreno (UsdCzk a 22,750), ma anche in questo caso la decisione della CNB ha penalizzato la corona (che nell’ultimo anno si è deprezzata per quasi il 7% contro il biglietto verde).
