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Argentina, il piano di Macrì fa rifiatare il peso dopo aver toccato i minimi sul dollaro

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Il mese scorso la banca centrale Argentina ha alzato il suo tasso di interesse al 60% per cercare di stabilizzare il peso e calmare l'inflazione

Timidi segnali di ripresa per l’Argentina e il peso, anche se il quadro rimane ancora fosco. Nei giorni scorsi il Fondo Monetario Internazionale ha deciso di rimandare l’erogazione della tranche di aiuti del valore di 3 miliardi (su 50 miliardi totali di bailout concordati a giugno), e questo ha fatto precipitare ulteriormente il valore del peso argentino, fino al nuovo minimo record nella sessione di venerdì a 39,9 per dollaro (UsdArs). A peggiorare il quadro sono stati anche i dati sull’inflazione, cresciuta del 3,9% ad agosto, portando il tasso annuo al 34,4%.

Questi ultimi scossoni hanno portato le perdite complessive del peso contro il dollaro al 52% quest’anno, oltre il 6% nel solo mese di settembre.
Il mese scorso la banca centrale Argentina ha alzato il suo tasso di interesse al 60% per cercare di stabilizzare il peso e calmare l’inflazione.


Gli investitori sono sempre più preoccupati per la capacità dell’Argentina di onorare i suoi debiti, e lo stesso FMI ha chiesto al governo di muoversi abbastanza velocemente per ridurre il suo deficit fiscale primario, e per questo ha rinegoziato i termini del suo prestito da 50 miliardi.

Qualche timido segnale sta giungendo in questo avvio di settimana. Il peso si sta stabilizzando verso 39.50 e il rischio di inadempienza delle obbligazioni nazionali è sceso, dopo che il governo ha annunciato il suo piano di bilancio 2019 (che si impegna a cancellare il deficit fiscale primario l’anno prossimo. Il deficit è previsto per il 2,6% del prodotto interno lordo quest’anno) e il FMI ha dichiarato che “sono stati fatti importanti progressi”.
La proposta del presidente Mauricio Macri punta a utilizzare maggiori imposte sulle esportazioni e tagli alla spesa per determinare l’equilibrio fiscale. Tuttavia questi tagli hanno già innescato proteste.

Il conto di bilancio presentato da Macrì prevede un tasso di cambio medio dell’UsdArs a 40.1 nel 2019, e una contrazione economica del 2,4% quest’anno e dello 0,5% nel 2019.

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