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BCE, tutto confermato ma l’ottimismo spinge l’euro. Il cambio EUR-USD vicino 1.17

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Mario Draghi in conferenza stampa ha chiarito che resta molta fiducia riguardo al raggiungimento del target di inflazione al 2%

Non arrivano sorprese da parte della BCE. L’istituto centrale europeo ha mantenuto invariata la propria politica monetaria confermando i tassi di interesse allo 0%.
Inoltre è confermato che a meno di grosse sorprese nell’outlook economico attuale, il programma di Quantitative Esaing si chiuderà alla fine di quest’anno mentre i tassi verranno ritoccati solo verso la prossima estate.
Degna di rilievo la variazione linguistica riguardo alla fine del piano acquisto titoli. Mentre l’ultima volta si “prevedeva” il dimezzamento a 15 miliardi da ottobre, nella ultima versione si “anticipa” tale mossa.

Dopo la decisione del board, Mario Draghi in conferenza stampa ha chiarito che resta molta fiducia – supportata dalla forza sottostante dell’economia (“parla di “diffusa espansione”) – riguardo al raggiungimento del target di inflazione al 2%.
Draghi inoltre si aspetta che anche dopo la fine del QE la dinamica dei prezzi proseguirà la sua corsa. Va precisato però che il Consiglio direttivo della BCE s’è lasciato uno spiraglio di intervento nel caso in cui l’inflazione dovesse interrompere la sua marcia verso il target in maniera sostenuta.

L’Eurotower ha però limato le stime di crescita per l’anno in corso e il prossimo. Il Pil dell’Eurozona crescerà al ritmo del 2% nel 2018, dell’1,8% nel 2019 e dell’1,7% nel 2020. A giugno gli esperti della Bce avevano previsto una crescita del pil del 2,1% nel 2018, dell’1,9% nel 2019 e dell’1,7% nel 2020.

Sul fronte valutario la decisione della BCE ha colpito positivamente i mercati. Se è vero infatti che non ci sono state sorprese sostanziali, è altrettanto vero che la BCE non ha fatto passi indietro di fronte al rallentamento della crescita in alcune parti dell’area euro (Italia inclusa) e al deterioramento delle relazioni commerciali internazionali (i cui rischi sono bilanciati). Questo ha spinto l’euro. La valuta unica torna ad avvicinarsi verso quota 17 contro il dollaro (EurUsd a 16.8) ma soprattutto marcia spedita contro lo Yen (EurJpy a 130.7, con un guadagno di circa un punto percentuale).

Stabile la coppia EurGbp (la BoE ha mantenuto i tassi inviariati a sua volta) mentre avanza lievemente il cambio contro il franco svizzero (EurChf a 1.1301).

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