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Inflazione GB, primo rialzo nel 2018. La coppia GBP-USD tocca i minimi da giugno 2017

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Il rischio che si concretizzi una Brexit senza un accordo commerciale è sempre più concreto, e questo chiaramente zavorra la valuta del Regno Unito

Per il dodicesimo giorno consecutivo, la sterlina è andata in calo contro il dollaro. Una serie così lunga di ribassi non si vedeva dalla crisi finanziaria nel 2008. Il cross GbpUsd ha raggiunto il livello più basso dal giugno 2017, prima di rialzarsi leggermente nel corso della giornata.

Il dollaro sta vivendo una fase di forza propria molto pronunciata, che si contrappone alla view abbastanza pessimistica che gravita attorno alla sterlina. Il tema caldo è sempre quello dell’uscita dall’Unione Europea che avverrà il prossimo anno. Il rischio che si concretizzi una Brexit senza un accordo commerciale è sempre più concreto, e questo chiaramente zavorra la valuta del Regno Unito.

Come detto, mercoledì la coppia GbpUsd è scivolata ulteriormente a un minimo di 1.2660, dato più debole dal 22 giugno 2017. Nell’ultimo mese la coppia ha perso il 4% circa.

Oggi è stato reso noto anche il dato sull’inflazione britannica. Per la prima volta nel corso di quest’anno c’è stato un aumento (previsto). L’indice dei prezzi al consumo è arrivato al 2,5% dal precedente 2,4%.
Questo dato però fa il paio con quello reso noto martedì circa i salari dei lavoratori britannici, che non aumentano allo stesso ritmo dell’inflazione.

Ricordiamo che la Bank of England (BoE) ha alzato i tassi all’inizio di agosto, portando il costo del denaro allo 0,75% con una decisione unianime. Carney ha preannunciato che difficilmente si muoverà ancora una volta nelle prossime riunioni.

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