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La RBNZ lascia i tassi ancora fermi all’1,75%. Dollaro kiwi (NZD) in discesa contro EUR e USD

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La banca centrale della Nuova Zelanda conferma l'approccio attendista di politica monetaria. Pesa soprattutto la debole inflazione

La RBNZ ha confermato ancora una volta il tasso di interesse al 1,75%, come era ampiamente nelle previsioni. L’istituto centrale della NeoZelanda rimane così fermo al tasso deciso a novembre 2016, come del resto aveva già preannunciato il governatore Adrian Orr: “Rimarremo accomodanti per un periodo considerevole di tempo”.

Le motivazioni di questa scelta sono le solite. Anzitutto l’inflazione rimane ancora molto bassa (all’1,1% annuo) anche se la RBNZ prevede che possa esserci una ripresa nel secondo semestre dell’anno (il target è al 2%). In secondo luogo la necessità di sostenere l’occupazione.

Gli effetti sul dollaro neozelandese

Le ore immediatamente precedenti alla decisione della RBNZ hanno visto il dollaro neozelandese in grossa difficoltà, anche a seguito di relazioni macroeconomiche miste sulla bilancia commerciale (al livello più alto dal dicembre 2017) e sulla fiducia delle imprese (peggiorata).

La coppia NzdUsd è scesa sotto quota 0.68, scambiando sui minimi da maggio 2016 (-4% nell’anno in corso). Pesa lo sprint del dollaro, dopo che Trump ha messo un piccolo freno al clima di guerra commerciale con la Cina (fonte grafica broker ).

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Il Dollaro neozelandese ha vissuto un buon inizio dell’anno quando è salito di oltre il 5% rispetto al dollaro USA. Tuttavia le prospettive sempre più negative per la politica monetaria hanno spinto il Kiwi in discesa del 7% contro il dollaro dalla fine di aprile.
Dollaro neozelandese in difficoltà anche contro l’euro. La coppia EurNzd viaggia in orbita 1.700 e solo una volta nelle ultime 9 sedute ha chiuso con un apprezzamento del NZD.

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