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Criptovalute, tempi duri per Bitcoin (BTC) ma prova a resistere oltre quota 6000 dollari

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Il regolatore finanziario giapponese ha ordinato a diversi exchange di criptovalute di migliorare le loro pratiche contro il riciclaggio

E’ stata una settimana complicata per il Bitcoin (BTC). Venerdì la criptovaluta più famosa al mondo è scesa a un minimo di quattro mesi, in seguito alla notizia che il regolatore finanziario giapponese ha ordinato a diversi exchange di criptovalute di migliorare le loro pratiche contro il riciclaggio di denaro sporco.

Tra questi c’è BitFlyer, il maggiore exchange del Paese, che ha ricevuto l’ordine di bloccare l’apertura di nuovi conti finché non saranno apportate le migliorie richieste nei controlli contro il finanziamento terroristico e il riciclaggio.

Dopo aver vissuto un paio di settimane di congestione dei prezzi e con volumi di scambio molto blandi, il mercato delle criptovalute ha subito questa durissima spallata. Prima della decisione del regolatore giapponese c’erano state anche le notizie della violazione di Bithumb (per 31,5 milioni di dollari) e prima ancora l’attacco a Coinrail.

Tuttavia, anche prima di questi eventi sui mercati si respirava un clima tutt’altro che euforico.

Il 2017 sembra un lontano ricordo…

Chi ricorda il boom di appena qualche mese fa, adesso si sente gelare il sangue nelle vene. In questa prima metà del 2018 il valore di Bitcon (BTC) è infatti calato di quasi del 56% (oggi è poco sopra i 6000 dollari), dopo aver superato il guadagno del 1.300% lo scorso anno. Ma anche guardando altrove le cose non vanno meglio: Ethereum, la seconda più grande criptovaluta per valore di mercato, viaggia a 472,99 dollari contro il 1300 di gennaio. Ripple a 0,49 contro i 2,7 dollari di gennaio.

Sembra quindi essersi esaurita l’irresistibile euforia che ha accompagnato l’ascesa dei prezzi del quarto trimestre del 2017. I timori di manipolazioni di mercato, l’eccesso di offerta, il crescente scetticismo dei detrattori delle monete virtuali e l’opposizione di molti organi regolatori hanno compresso fortemente il settore delle criptovalute.
Eppure c’è ancora chi è convinto che questa fase sia quasi una conseguenza fisiologica, e che presto le criptovalute riprenderanno l’ascesa.

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