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Svizzera, Franco in lieve crescita su Eur e USD. La BNS non “vede” ritocchi ai tassi

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L'istituto elvetico sta mantenendo il tasso di interesse al -0,75% con l'obiettivo di stabilizzare l'evoluzione dei prezzi e sostenere la crescita

Quella appena conclusa è stata una settimana a fasi alterne per il Franco Svizzero, che alla fine però ha chiuso con un modesto apprezzamento nei confronti sia dell’euro () che del dollaro ().

Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da una certa isteria dei mercati, che hanno fatto giù e su in base alla evoluzione del complesso scenario politico italiano, che è stato il vero driver delle mosse degli investitori.
La propensione al rischio è rimasta pressoché bloccata per quasi tutta la settimana, agevolando la spinta dei beni rifugio come il CHF.
La cosa è cambiata prima del weekend, ma intanto la questione dazi che sta rendendo tesi i rapporti tra USA e UE potrebbe far sentire i suoi effetti anche la prossima settimana.

L’Euro-Franco () è volato in ipervenduto martedì scorso a quota 1.1439, prima di cambiare rotta e recuperare terreno fino a 1.1523. Rimane comunque una chiara impronta ribassista per questa coppia, che ha perso il 3,75% nel corso dell’ultimo mese.
Il cambio ha raggiunto un massimo di 0.9962 a inizio settimana prima di scivolare verso quota 0.9886, con la spinta al franco che è stata bilanciata dagli ottimi dati sul lavoro USA. Nell’ultimo mese il franco svizzero ha recuperato una parte delle sostanziose perdite (5%) accumulate nel trimestre contro il biglietto verde (fonte grafica broker ).

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In settimana il dato macro rilevante per la Svizzera è stato quello sul Prodotto interno lordo (Pil), che ha segnato nel primo trimestre del 2018 una crescita dello 0,6%, meglio delle attese. Su base annua il Pil svizzero è salito del 2,2% (contro il 2,3% atteso su base annua).

La Banca nazionale svizzera (BNS) non dovrebbe fare ritocchi al tasso nel breve periodo. L’istituto elvetico sta mantenendo il tasso di interesse al -0,75% con l’obiettivo di stabilizzare l’evoluzione dei prezzi e sostenere l’attività economica. Il governatore Thomas Jordan è ancora scontento della eccessiva forza del CHF e ha ribadito che l’innalzamento dei tassi sarebbe “prematuro in questo frangente”.

Occhio al dato in uscita a inizio settimana riguardo l’inflazione da parte del Bundesamt für Statistik (l’ufficio nazionale di statistica elvetico). L’ultima rilevazione ha riferito di un +0,9% su anno, molto al di sotto del target.

Attenzione anche al referendum che il prossimo 10 giugno si terrà in Svizzera sull’opportunità di introdurre un sistema di moneta sovrana (sovereign money initiative) che impedirebbe di fatto alle banche commerciali di creare denaro ogni volta fanno un prestito. I sostenitori in pratica vogliono che la Banca nazionale svizzera sia l’unica autorità che produce nuovi capitali nel paese.

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