I verbali dell’ultimo meeting di politica monetaria del Fomc hanno appesantito il dollaro. La sensazione che la Federal Reserve accetti senza problemi il temporaneo superamento del target d’inflazione (2%) sembra allontanare l’ipotesi che possa esserci un’accelerazione del ritmo delle strette del costo del denaro. Alla fine quindi saranno tre, come da programma originale.
A penalizzare il biglietto verde c’è anche il rischio che Trump introduca nuovi dazi sull’importazione di autoveicoli.
Come possiamo vedere in questa immagine tratta dalla piattaforma di , la major EurUsd torna a viaggiare oltre quota 1.17 (dopo aver toccato ieri il minimo da sei mesi a 1,1676 dollari), anche per la spinta avuta dalla lettura delle minute dell’ultima riunione della Banca centrale europea, dove si parla di espansione economica solida e con ampie basi. Tuttavia vengono messe in rilievo le preoccupazioni per l’instabilità politica italiana e i segnali di rallentamento della crescita economica di EuroLandia.
Dopo aver toccato il massimo di 5 mesi prima che fossero rese note le minute della FED, il Dollar Index ha ceduto terreno scendendo sotto quota 94. Il dollaro scivola a 109,68 contro lo yen (UsdJpy)