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La BNS Svizzera non tocca i tassi. Il cross USD-CHF ha perso il 4% da inizio anno

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La banca centrale elvetica ha ribadito che interverrà sul mercato dei cambi se ce ne fosse bisogno

La politica monetaria della Svizzera rimane immutata ancora una volta. Questa mattina infatti la Banca nazionale svizzera (BNS) ha mantenuto il tasso di interessi negativo allo 0,75%. L’obiettivo rimane quello di stabilizzare l’evoluzione dei prezzi e sostenere l’attività economica.
La decisione non ha sorpreso affatto gli analisti, soprattutto dopo la decisione della scorsa settimana della BCE di non cambiare politica monetaria.

Riguardo alle previsioni future, la BNS crede che il Pil si muoverà crescita di circa il 2%. In Svizzera il ruolo di traino all’economia spetta ancora una volta all’industria manifatturiera, ma anche la maggior parte degli altri comparti ha fornito un contributo positivo. Il tasso di disoccupazione è di nuovo leggermente calato.

Riguardo l’inflazione, secondo la BNS il leggero rafforzamento del franco causa una revisione al ribasso delle prospettive. Per l’anno in corso il CPI sarebbe dello 0,6%, contro lo 0,7% annunciato nel trimestre precedente. Per il 2019 il rincaro dovrebbe essere dello 0,9%, contro l’1,1% previsto in precedenza.

La BNS, nel confermare la propria politica monetaria, ha anche ribadito che interverrà sul mercato dei cambi se ce ne fosse bisogno.
Il franco nel frattempo si muove poco dopo la decisione (attesa) della banca Svizzera. Se consideriamo l’ultimo mese, la valuta elvetica ha perso terreno sia contro il dollaro (UsdChf -2,6%) che contro l’euro (-1,4%), ma va sottolineato che da inizio anno il franco ha guadagnato circa 4 punti percentuali contro il dollaro. Da qui le lievi preoccupazioni della BNS.

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